4.1 L’attenzione sostenuta e l’attenzione selettiva

Concentrarsi significa tenere alta l'attenzione verso alcune specifiche informazioni sensoriali, che vengono codificate ed elaborate, mentre altre vengono escluse. In questo senso la concentrazione è connessa con il meccanismo di selezione. L'attenzione selettiva consente di selezionare una parte degli stimoli, mentre la parte restante viene elaborata in maniera parziale e più superficiale, in modo da evitare un dispendio di risorse che comprometterebbe le attività svolte. C'è poi l'attenzione distribuita, che è la capacità di prestare attenzione a più stimoli contemporaneamente.
Quando siamo impegnati a seguire una lezione o a leggere un testo la capacità che applichiamo è l'attenzione sostenuta, che corrisponde alla concentrazione cioè alla capacità volontaria di fissare il pensiero su un oggetto specifico. L'attenzione sostenuta non è un fenomeno che avviene secondo una progressione lineare, ma è caratterizzata da un’alternanza continua tra periodi di effettiva concentrazione e momenti di pausa o addirittura di distrazione.

4.1.2 L’attenzione divisa: l’impossibilità di svolgere due compiti

contemporaneamente

È detta attenzione divisa la capacità di prestare attenzione a più cose contemporaneamente. Non si tratta di un fenomeno in contrapposizione all'attenzione sostenuta o a quella selettiva, ma di una situazione nella quale ci troviamo impegnati contemporaneamente in due compiti di difficoltà diversa o che impegnano abilità diverse. In questo caso il risultato di una prestazione è peggiore di quando viene svolto un compito alla volta.
Gli studiosi che hanno cercato di spiegare il fenomeno hanno ipotizzato che la qualità della prestazione sia dovuta a due tipi di processi cognitivi: processi automatici, rapidi ed estranei alla volontà del soggetto, e processi di controllo, lenti e sottoposti al controllo cosciente. Il peggioramento della prestazione si ha quando entrambi i compiti necessitano di processi di controllo. Se uno dei due compiti invece richiede un processo automatico è più difficile che si crei un’interferenza. Il ragionamento alla base delle teorie delle risorse si fonda sull'assunto che l'uomo abbia una capacità limitata di elaborare un'informazione se investe tutte le sue risorse cognitive per svolgere un determinato compito. Quando viene introdotto un secondo compito, le risorse non sono più sufficienti a soddisfare la nuova richiesta con conseguente calo della prestazione. Anche su questo aspetto gli studiosi di psicologia hanno indagato formulando due teorie principali: le teorie strutturali e le teorie della capacità.