5.1 Memoria esplicita e memoria implicita
Il termine “memoria” viene il più delle volte associato all'atto di ricordare una parola, il nome di una persona, un evento, il luogo in cui abbiamo conservato o abbiamo dimenticato un oggetto. In realtà la memoria è un processo molto più complesso di quanto non possa sembrare, e proprio quest’aspetto la pone in stretta relazione con l'apprendimento. Se la memoria è un elemento indispensabile per l’apprendimento, quest’ultimo è una condizione necessaria per lo sviluppo della memoria.
Gli studi su questa modalità delle funzioni psichiche hanno distinto la memoria in esplicita e implicita. La forma esplicita, che è stata per lungo tempo quella più studiata, consiste nella memoria di informazioni prima consapevolmente apprese e poi altrettanto consapevolmente recuperate. Nella memoria implicita, invece, la ritenzione, ossia il mantenimento dell’informazione, è inconsapevole.
La memoria esplicita nell’apprendimento svolge una funzione dinamica che si basa innanzitutto nel dare un significato a quanto viene appreso. Viene altresì stabilita una rete di relazioni (causalità, conseguenza, co-occorrenza, significato, posizione spaziale) con quanto già conosciamo, così che il nuovo non è mai del tutto tale, dato che i processi che lo costituiscono si collegano direttamente e consapevolmente con le conoscenze pregresse.
Il caso opposto, quello dell’apprendimento implicito, è un processo che non coinvolge le strutture cognitive e mnemoniche preesistenti, ma consiste in un insieme di tentativi casuali. Il nuovo apprendimento è isolato, non è collegato a una rete che, come nel caso precedente, consente di attribuirgli senso e significato. Questo tipo di apprendimento è transitorio, è più faticoso e lungo e ha esiti più incerti. Chi già conosce molto impiegherà meno fatica e meno tempo ad apprendere cose nuove, ma non solo: anche la metacognizione dei contenuti appresi (cioè la consapevolezza non solo dei contenuti ma anche dei processi cognitivi con cui si acquisiscono) è un fattore determinante. Ciò che si apprende rimane nella mente e viene affidato alla memoria, che lo rende persistente.