5.2 Riconoscere e ricordare
I due processi fondamentali che ci consentono di ricordare quanto abbiamo appreso in precedenza sono il riconoscimento e la rievocazione. Il riconoscimento è un processo che ci consente di riferire l’oggetto o l’evento che stiamo percependo a una conoscenza già acquisita: non è semplice constatazione di corrispondenza totale o parziale, ma si tratta di una questione qualitativa, di una scelta e decisione del soggetto che, in base a fattori non sempre consapevoli del tutto, portano a riconoscere una certa cosa o situazione come corrispondente ad un’altra che abbiamo già vissuto in precedenza.
Se la conoscenza che già possediamo è generica, cioè non ben definita nei dettagli, l’attribuzione di una nuova situazione o di un nuovo oggetto a tale conoscenza sarà molto probabile ma poco significativo.
Se, invece, la conoscenza posseduta ha un buon grado di generalità (cioè è sì definita nei dettagli, ma il soggetto è in grado di estrapolarne gli aspetti rilevanti sfrondandoli da quelli ininfluenti, e di lavorare per il confronto solo su questi) allora il riconoscimento avverrà con maggiore certezza, celerità e garanzia di effettiva pertinenza, indipendentemente da fattori che potrebbero essere fuorvianti.
La rievocazione implica la capacità di ricostruire attivamente e indipendentemente, partendo dall’interazione in atto con l’ambiente, una rappresentazione mentale. Quando riceviamo uno stimolo (che può essere esterno come una percezione o interno come un pensiero che improvvisamente si affaccia alla mente) si riattiva una rappresentazione mentale a suo tempo appresa e strutturata. Tale rappresentazione viene fatta uscire dalla sua latenza e torna in primo piano. La rievocazione può essere concomitante alla sua espressione tramite un comportamento, motorio-linguistico. Spesso l’innesco che le dà il via e l’espressione che la esterna costituiscono un circuito chiuso, che influenzandosi vicendevolmente consentono il proseguimento del processo stesso di rievocazione.