5.3 Il magazzino della memoria La memoria può essere paragonata a un deposito nel quale immagazziniamo tracce delle esperienze passate per attingervi le informazioni nel momento in cui ci sono necessarie. Quando arrivano in questo magazzino le tracce attraversano varie fasi. La prima è la fissazione degli stimoli presenti nell'ambiente; segue la fase della ritenzione, durante la quale ne conserviamo le tracce per un periodo più o meno lungo, ma in uno stato latente e riusciamo a recuperarle solo riattivando il ricordo. Frederick Bartlett, uno psicologo inglese che fu tra i primi a interessarsi della memoria in chiave cognitiva, la definisce come un processo di continua ricostruzione del passato in funzione delle esigenze del presente. Con il trascorrere del tempo, infatti, il contenuto originale subisce delle trasformazioni perdendo degli elementi irrilevanti e acquisendo nuove relazioni e nuovi schemi. Nella memoria le esperienze passate vengono rielaborate con l’immaginazione aggiungendo dettagli a pochi elementi significativi, costruendo così strutture non coscienti, all’interno delle quali si rintracciano i ricordi. Le persone non memorizzano passivamente, ma scelgono e interpretano informazioni in base ai loro interessi nel momento in cui le richiamano alla mente. Il ricordo è perciò una costruzione attiva, in continua evoluzione. Se non ci può essere apprendimento senza memoria, non sempre è vero il contrario, perché le informazioni apprese possono anche non venire trasformate in nuove acquisizioni cognitive e restare nel deposito della memoria. 5.4 La memoria a breve termine Gli studi condotti sulle funzioni della memoria umana sono arrivati alla conclusione che la memoria non è un'unica struttura divisa in più comparti ma un insieme di più memorie, distinte fra loro e dotate di meccanismi diversi. Questi tipi di memoria sono la memoria sensoriale, la memoria a breve termine e la memoria a lungo termine. La memoria sensoriale conserva le informazioni che provengono dai sensi (uditive, visive, tattili, olfattive, gustative) solo per pochi secondi. Alcune delle informazioni contenute nella memoria sensoriale possono passare, una volta codificate, nella memoria a breve termine, che le conserva per pochi minuti. Di queste solo una parte passa nella memoria a lungo termine: il sistema nervoso opera una selezione dovuta a ragioni di economicità non essendo in grado di ricevere nella stessa unità di tempo gli innumerevoli stimoli – informazioni, immagini, suoni, odori, sapori e sensazioni – che arrivano dai sensi. La memoria a breve termine conserva le nuove informazioni solo per pochi secondi; se queste vengono elaborate in modo profondo passano alla memoria a lungo termine, dove si conservano per un periodo di tempo che può essere di qualche ora oppure di mesi; se invece non vengono elaborate decadono. La memoria a breve termine non è solo un deposito di informazioni, ma anche il centro dei processi di controllo che trasferiscono l’informazione da un deposito all’altro. Il più importante è il processo di attenzione, che seleziona il flusso delle informazioni dal deposito sensoriale a quello a breve termine, stabilendo quali elementi possono passare dal primo deposito al secondo. Il recupero controlla il flusso di informazioni dal deposito a lungo termine a quello a breve termine. Il recupero equivale più o meno al ricordo, che può essere spontaneo o inconsapevole. Un'informazione, infatti, talvolta viene ricercata, altre volte, invece, emerge spontaneamente.