6.4 Tecniche di apprendimento rapido

Il nostro principale obiettivo, dovendoci preparare a un test che prevede una banca dati, è quello di memorizzare quanti più quesiti possibile con le relative soluzioni esatte. Ma quando ci troviamo di fronte agli item di biologia, chimica, fisica o matematica ci rendiamo conto di non avere ben chiari determinati argomenti. Allora è il caso di riprendere i testi di studio per ripassare quanto abbiamo appreso in precedenza.
A questo punto, la domanda che potrebbe venire spontanea è la seguente: non è preferibile imparare a memoria le soluzioni, dal momento che ci vengono fornite?Come abbiamo visto a proposito della memoria, è più facile ricordare ciò che possiamo collegare alle conoscenze già apprese. Quindi un veloce ripasso di alcuni argomenti ci sarà utile proprio a ricordare basandoci non solo sulla memoria visiva, ma su quella a lungo termine.
Quando si ha la necessità di apprendere una cospicua quantità di materiale in tempi brevi, la migliore soluzione è quella di ricorrere a tecniche di apprendimento rapido. La principale caratteristica di tali tecniche è quella di non prevedere una lettura dei testi di studio dall'inizio alla fine.

6.5 La lettura veloce

Per ottenere il massimo risultato da ciò che leggiamo in tempi brevi bisogna ricorrere alle tecniche di lettura veloce. Queste tecniche si basano sul fatto che normalmente, quando ci troviamo davanti a un testo scritto, leggiamo una lettera dopo l'altra, una sillaba dopo l'altra o nel migliore dei casi una parola dopo l'altra. È stato dimostrato invece che l'occhio riesce a percepire più parole contemporaneamente. Dopo un certo periodo di esercizio è possibile con una sola occhiata cogliere quasi tutte le parole contenute in un rigo. La lettura è un processo che si perfeziona progressivamente con l'esercizio. Quando i bambini imparano a leggere, la prima lettura, cosiddetta compitata, consiste nel pronunciare separatamente le sillabe di cui sono formate le parole; in seguito il riconoscimento delle parole si velocizza e la lettura diventa sempre più ravvicinata fino a comprendere intere frasi e arrivare alla lettura corrente.
Pensiamo erroneamente che, durante la lettura il movimento degli occhi sia uniforme e che segua la pagina andando a capo a fine rigo. In realtà l'occhio vede non quando è in movimento, ma quando si ferma. Come una macchina fotografica, l'occhio esegue una sequenza fittissima di fotografie fermandosi su una parola e spostandosi immediatamente su quella successiva. I movimenti di spostamento, chiamati saccadi, durano pochi centesimi di secondo. I momenti in cui invece l'occhio si ferma per "fotografare" la parola stampata si chiamano fissazioni e durano dai dieci ai venti centesimi di secondo. In una riga l'occhio può fare da cinque a nove fissazioni. Ma da un lettore all'altro ci possono essere differenze profonde. Con una fissazione alcuni leggono solo una sillaba o una parola, altri arrivano a due o tre parole. Secondo alcuni studi si possono leggere otto lettere a destra rispetto alla posizione dell'occhio, ma solo quattro a sinistra, quindi non più di parole per volta. Esercitandosi nelle tecniche di lettura veloce è possibile leggere anche una riga intera.