LE TRIADI QUARTALI Chiarito questo dubbio atroce (almeno per me), facciamo un breve cenno alle . Le triadi quartali vengono utilizzate nella musica dei compositori del Novecento storico (Bartók, Stravinskij, Hindemith, …) e nel jazz modale (a partire dal Bill Evans di sino all’uso straordinario che ne farà McCoy Tyner). Hanno una sonorità molto particolare, che sembra quasi artificiale, sicuramente squadrata. Come suggerisce il nome, le triadi quartali sono costruite sovrapponendo intervalli di quarta anziché di terza. Perché questa eccezione alla regola aurea della costruzione per terze? Come accennato brevemente all’inizio di questo capitolo sulle triadi, l’intervallo di quarta è l’unico altro intervallo (oltre la terza) che ci permette di costruire triadi che non superino l’ottava. Questo significa che ci permette di generare un poligono chiuso senza l’intersezione dei segmenti e perciò valido. Queste triadi hanno una sonorità molto particolare sebbene non vadano a ricoprire un ruolo particolare nella funzionalità degli accordi. Per ora questo concetto non è stato spiegato, verrà affrontato nella sezione successiva, dove i nostri personaggi incominceranno a interagire tra loro occupando dei ruoli “drammaturgici”. Le triadi quartali, di fatto, rappresentano più che altro una particolare sonorità, un modo alternativo di riorganizzare gli accordi tradizionalmente generati per terze. E non potevamo mancare di presentarle qui tra i nostri personaggi in cerca d’autore. triadi quartali Kind of Blue