ACCORDI QUARTALI Parliamo brevemente degli accordi quartali, cioè della problematica di costruire quadriadi a partire dalle triadi quartali. Cosa succede se aggiungiamo una nota a distanza di quarta a una triade quartale? Vediamo. Consideriamo la prima triade quartale, partendo, al solito come esempio, da C: C-F-B♭. Aggiungendo una quarta, si ha la quadriade: C-F-B♭-E♭ (Fnd, 4G, 7m, 10m) Chiaramente superiamo l’ottava. Questo significa che non possiamo chiudere il poligono: i segmenti si intersecherebbero. Per renderlo chiuso riordiniamo le note e otteniamo: C-E♭-F-B♭ (Fnd, 3m, 4G, 7m) Così facendo otteniamo un accordo di Cmin7 con la quarta al posto della quinta. Come vedremo fra poco, questo accordo rientra tra le possibili scelte delle estensioni superiori dell’accordo minore settima. In sostanza, analogamente alla triade quartale, questo accordo presenta una sonorità molto particolare e interessante in quanto costituito di intervalli di quarta, sebbene non costituisca un’entità a sé. Rimane un colore dell’accordo minore settima. In sostanza anche la che costituiscono i nostri agglomerati ha un effetto sulla sonorità dell’agglomerato stesso. Non affrontiamo qui l’argomento che rientra nell’ piuttosto che nell’armonia, ma voglio accennarvi brevemente. Quando suoniamo gli accordi, questi acquisiscono un significato timbrico: il tipo di strumento che li suona, l’ottava nella quale vengono eseguiti, ne modifica in parte l’effetto. tipologia di intervalli arrangiamento