Antonio Mosca è nato a Cascinette d’Ivrea nel 1941. All’età di 8 anni incomincia i suoi studi musicali sotto la guida del M° Aldo Canzano, che
 gli insegna il solfeggio e a suonare la fisarmonica, strumento col quale intrattiene il pubblico durante le feste patronali nei vari paesi del Canavese.
 Si diploma in violoncello con Antonio Saltarelli e Giuseppe Selmi, successivamente si perfeziona a Colonia con Gaspar Cassadò. Dal 1964 viene assunto come I violoncello dell’Orchestra da Camera di Zurigo, dove conosce Lee Robert, una giovane violista americana che sposerà nel 1966. La famiglia Mosca si trasferisce a Torino, dove entrambi i coniugi sono invitati dalla Rai a far parte dell’Orchestra Sinfonica, Lee come II viola e Antonio come I violoncello. Dopo otto anni di Orchestra Sinfonica e un’intensa attività solistica nel territorio piemontese, ma anche all’estero, lasciano l’Orchestra per dedicarsi all’insegnamento. Antonio e Lee insegnano presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, e nello stesso tempo si dedicano all’educazione dei figli: Liana violino, Marco violoncello, Nicola violoncello e arpa; allo sviluppo della scuola Suzuki di Torino ed alla formazione di insegnanti. L’orchestra Suzuki di Torino, costituita da circa 30 bambini violinisti e violoncellisti di età tra i 6 e i 14 anni, per il livello musicale raggiunto e per la sua particolarità infatti è considerata la più giovane orchestra d’Europa; tiene tournée in Italia e all’estero e viene invitata più volte a suonare per il Santo Padre e per il Presidente della Repubblica. Nel 1998 a Ginevra inaugura la sessione dell’assemblea delle Nazioni Unite. Dopo questo memorabile concerto, l’orchestra diviene entità artistica e promozionale, riconosciuta dall’ILO-IPEC, per la campagna contro il lavoro minorile nelle sue peggiori forme. L’anno 2006 segna il momento del pensionamento dal Conservatorio con un buon risultato sul piano didattico; con 20 diplomati in violoncello, nell’arco dei 28 anni d’insegnamento.
 Il progetto Suzuki e la sua evoluzione in Italia, sarà l’impegno del dopo pensione, come anche la stesura di testi didattici rivolti all’insegnamento
 della musica e della pratica allo studio del violoncello e l’organizzazione di “Agrimusica” (collegio di musica) per ragazzi musicisti.

Antonio Mosca

Antonio Mosca è nato a Cascinette d’Ivrea nel 1941. All’età di 8 anni incomincia i suoi studi musicali sotto la guida del M° Aldo Canzano, chegli

Questo volume è stato realizzato nella sua versione digitale in formato accessibile; per un miglior utilizzo dell'opera le versioni italiane e inglese in formato accessibile sono state divise mantenendo il formato "fixed" conforme alla versione cartacea.
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 This volume has been produced in an accessible digital format. For ease of use, the Italian and English versions in accessible format have been divided, maintaining the fixed format of the printed version.

Un nuovo approccio per insegnare il violoncello - A thoughtful approach to teaching children the cello 

Il bambino e il violoncello/The child and the Cello

Un nuovo approccio per insegnare il violoncello - COLLANA I MUSICOLIBRI

Il bambino e il violoncello

A thoughtful approach to teaching children the cello - COLLANA I MUSICOLIBRI

The child and the Cello

Il presente volume si rivolge principalmente agli insegnanti di violoncello, in particolare a coloro i quali desiderino approfondire l’insegnamento dello strumento ai bambini.
 Si rivolge però anche ai genitori, poiché potrà aiutarli a seguire i figli durante lo studio quotidiano, e penso possa risultare interessante anche per altri insegnanti di strumento ad arco; in particolare ai violinisti.
 Il libro vuole chiarire un po’ le idee sulla didattica Suzuki che, a torto, viene definita una didattica solo appariscente. I ragazzi che studiano con il metodo Suzuki sono ritenuti, più o meno, “polli da allevamento”, ma un più attento esame potrà invece far conoscere l’estrema serietà e l’ottimo procedere tecnico di questa metodologia. Il metodo si basa sulla convinzione che il bambino possa apprendere la musica così come apprende una lingua in giovanissima età; considera un pregiudizio il pensare che la musica possa essere studiata solo da chi possiede del talento; spiega come tutti gli esseri umani siano in grado di imparare a suonare discretamente uno strumento; considera la musica un essenziale e qualificante veicolo per la vita.
 Il Maestro che si avvicina a questa metodologia deve compiere un atto di umiltà, poiché il bambino che avrà davanti a sé non è un essere da sopraffare, bensì da condurre per mano, nel modo e nei tempi congeniali alla sua natura; avendone quindi grande rispetto. Scoprirà che, in fin dei conti, potrà imparare più di quanto non creda.
 Questo lavoro è il frutto della mia esperienza come insegnante, ed io inevitabilmente porto con me un bagaglio tecnico consegnatomi da maestri di grande fama, come Antonio Saldarelli, Giuseppe Selmi, Gaspar Cassadò, con i quali ho avuto l’onore di studiare. Ma credo che, al di là di ogni didattica, ciò che fa un buon insegnante sia l’amore con il quale fa il proprio mestiere; ed è con questo spunto che mi accingo a mettere su carta la mia esperienza.

Prefazione / Preface

L’insegnante Suzuki / The Suzuki teacher

Altre indicazioni all’insegnante / The teacher must also…

I genitori / Parents

Primi esercizi – senza strumento, senza arco / The first exercises – without the cello and the bow

Attenti / Standing to attention

La parola d’ordine / Giving the password

La croce / The cross (a)

Lo spaventapasseri / The scarecrow

Gli orecchini / Earrings

Gli occhiali / Glasses

Il saluto del violoncellista / The cellist’s greeting

La falange scema / The silly joint

Con l’arco bacchettina e le figure geometriche / Exercises with geometric figures using a stick

Esercizi di concentrazione e controllo / Exercises for concentration and control

Gli anelli / The Rings

La bilancia (a) / The scales

La bilancia (b) / The scales

Gli occhi e l’arco / The eyes and the bow

Il cannocchiale / The telescope

Fare l’occhiolino, le corna e la lumachina / Winking, horns and snail tentacles

Il verme con l’arco / The worm and the bow

L’ora / The time

Il qua (avanti) – il la (indietro) / Here (forwards) – there (backwards)

Esercizi di coodinazione da farsi a comando in lezioni di gruppo / Coordination exercise to be used during group lessons

Posizione del carrettiere / The carter’s position

Il cavallo / The horse

Esercizi di coordinazione / Coordinations excercises

Il violoncello di compensato e la ginnastica / The plywood cello and gymnastics

Come deve essere la sedia / A suitable chair

Posizione dell’insegnante / The teacher’s position

Posizione del genitore / The parent’s position during the lesson

Le sedie della corretta posizione / Chairs for getting the right position

La sedia del palo / The pole chair

La sedia delle mezzelune / The half-moon chair

La sedia elettrica / The electric chair

Il basto / The yoke

Che violoncello usare in rapporto all’età / The right cello for each age

Il violoncello / The cello

Prima di suonare / Before playing

L’accordatura / Tuning

Lo strumento deve avere / The instrument must have

Come e dove mettere lo strumento dopo lo studio a casa / How and where to put the instrument after practise at home

Prima lezione con lo strumento vero / The first lesson with a real instrument

L’inchino / The bow at the beginning of the lesson

Come si misura l’altezza dello strumento / Measuring the height of the instrument

Come ci si siede / How to sit down

Posizione dello strumento / The position of the instrument

Schiena diritta / Spine straight

Giochiamo un po’ / Let’s play around a bit

Collo e schiena diritte / Neck and spine straight

Posizione del violoncello al ginocchio / Position of the instrument at the knee

Il pino (1) / The fir tree (1)

Il pino (2) / The fir tree (2)

Raccogli l’arco / Pick up the bow

L’arco / The bow

L’arco e i segni colorati / The bow and the coloured marks on it

L’arco in giù (in la) – l’arco in su (in qua) / Downbow (here) – upbow (there)

La concentrazione / Concentration

È arrivata l’ora di suonare / Now let’s start playing the instrument

Il Re - il La (II Sol - II Do) / The D string and the A string (then the G string and the C string)

Ritmi basilari / Basic rhythms

Ritmi e parole / Rhythms and words

Impostazione dell’arco / Getting the right bow position

Primo modo / Way one

Secondo modo (le dita “al balcone”) / Way two (the fingers “on the balcony”)

Terzo modo / Third way

Quarto modo / Fourth way

Quinto modo / Fifth way

Sesto modo: Pan-da-e / Sesto modo: Pan-da-e

Esercizi di conduzione e tenuta dell’arco / Exercises for using and holding the bow

Il fiume e il barcone (ovvero l’arco) / The river and the longboat (the bow)

“La e Qua” / Bow here and there

Pagina dei giochi della corretta posizione / The right positions games

La moneta e i ritmi / A coin and rhythms

Ritmi e minestre (mistura di ritmi) / Rhythms and soups (mixed rhythms)

Gioco-esercizio di coordinazione: le corna, la lumachina e l’occhiolino / Exercise-game for coordination: horns, the snail and the wink

Diventiamo grandi / Growing up

L’impugnatura dei grandi / The grown up grip

Esercizi per consolidare l’impugnatura / Exercises for strengthening the grip on the bow

Il pic (ovvero il pollice dell’arco) / The “pic” (or the bow thumb)

Ciao ciao / Ciao ciao

Avanti tutta – l’arco è il problema! / Full ahead – the bow is the problem!

Il picchio / The woodpecker

L’uccelletto / The little bird

L’aereo / The aeroplane

Il fischio (esercizio del cambio di corda) / The whistle (exercise for changing string)

Se il pollice stringe troppo / If the thumb grips too much

Arco oltre il ponticello / The bow below the bridge

Il riposo del pollice / Relaxing the thumb

Il perché dell’arco barocco / Why we use a baroque bow

I polsi si guardano / Wrists facing each other

Il tergicristallo / The windscreen wiper

L’indice / The index

Il passaggio a livello (arco diritto) / The level crossing (bowing means)

Tira - Molla / Pull - Letting go

Senso dell’orizzontale / Getting to know when the bow is horizontal

Sopra le nuvole / Way above the clouds

Non andare in motocicletta / Don’t go on a motorbike

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La sedia elettrica La sedia elettrica (nome dato dai bambini) è un prodotto della tecnologia meccanica di precisione e realizzata da Mario Mocelin composto di: pianale mobile due ciabatte mobili che si adeguano ai piedi da un’asta scorrevole con anello da un’asta scorrevole semplice da due snodi meccanici principali Alcuni esempi di impiego: tirare l’arco diritto (la punta entra nel cerchio) tenere le dita rotonde (l’asta passa tra pollice e dita) e si appoggia sul pirolo aiutare a tenere la schiena e la testa diritta.

Il presente volume si rivolge principalmente agli insegnanti di violoncello, in particolare a coloro i quali desiderino approfondire l’insegnamento

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