Note dell autrice / Author s Notes Questo brano parla di strade, di percorsi, di vie; ma soprattutto parla di un ragazzo e una ragazza, il cui incrocio viene descritto con sfondi blues ma con molteplici riferimenti tratti dalla musica classica. Ogni momento un immagine piena di colori che riflette lo stato d animo di una ragazza, che, in seguito all incontro accidentale, si mette alla ricerca del proprio cammino. Per prima nata la parte pianistica, che mi ha ispirata ad aggiungere una linea vocale. A quel punto, ho scritto un testo in lingua inglese (con riferimento alla tradizione del blues) che esprimesse meglio il significato musicale. L influenza del blues si unisce ad altre influenze derivate dalla tradizione europea e nord-americana, con particolare riferimento a George Gershwin, che cre i pi riusciti esperimenti di fusione tra la musica colta europea e quella afroamericana. In particolare, in questo brano la scrittura vocale appartiene al mondo blues, mentre la conduzione pianistica modellata sugli esempi della grande tradizione liederistica del Romanticismo austro-tedesco da Franz Schubert a Richard Strauss. In un crescendo espressivo, nella parte centrale del brano non mancano riferimenti al contrappuntismo bachiano affidati al pianoforte in contrapposizione a momenti vocali pi rarefatti. Si raggiunge l'apice di questo contrasto musicale attraverso l'impiego di una scala esatonale alla Debussy. La parte pianistica vive di accordi di settima e nona secondaria, undicesime, tredicesime e cos via, che caratterizzano il linguaggio jazzistico, ma che sono comparsi gi nella letteratura musicale di fine Ottocento. Il testo poetico all origine di questo brano diviso in tre strofe, ciascuna delle quali rappresenta un diverso momento. Nella prima strofa rappresentato l incontro tra un ragazzo e una ragazza, nella seconda l illusione dell amore e della vita felice in comune e nell ultima la fine di tale illusione tramite la metafora dell incidente stradale e della morte. La parola «moonlight» (presente nella seconda strofa), forma un riferimento alla celeberrima sonata pianistica beethoveniana Chiaro di luna (MondscheinSonate, op. 27 n. 2), che si ricollega a sua volta all idea della morte con l immagine del chiarore lunare, e all atmosfera onirica ed irreale che quest ultimo inevitabilmente comporta. This piece of music speaks about roads, paths, streets and above all about a boy and a girl, whose crossing is described with blues backgrounds and with multiple references to classical music. Each moment is an image full of colours that reflects the girl s state of mind, looking for her own path after a chance encounter. First came the piano part, which inspired me to add a vocal line. Then, I wrote a text in English (referring to blues tradition) to better express the meaning of the music. The influence of blues combines with European and North American traditions, with particular reference to George Gershwin, who created the most effective fusion experiments between cultured European music and Afro-American music. In particular, in this piece the vocal line belongs to blues, while the piano part is modelled on the great Lieder tradition of Austro-German Romanticism from Franz Schubert to Richard Strauss. In an expressive crescendo, in the central part of the piece the piano refers to Bach counterpoint opposing to rarefied vocal moments. The apex of this musical contrast is reached by using a Debussy hexatonic scale. The piano part develops on secondary seventh, ninth, eleventh, thirteenth and so on chords, which are typical of jazz language, but already appeared in late nineteenth century musical literature. The poetic text that inspired this piece is divided into three verses, each one representing a different moment. The first verse represents the encounter between a boy and a girl, the second one the illusion of love and happy life together and the last one the end of illusion through the metaphor of road accident and death. The word «moonlight» (in the second verse) refers to the famous Beethoven Moonlight piano sonata (Mondscheinsonate, op. 27 no. 2), which is related to the idea of death through the image of the pale light of the moon and the inevitably connected dreamlike and unreal atmosphere. 4