II TRIADI

Per quanto la triade sia, tutto sommato, un'unità semplice, è comunque possibile gestire le tre note che la compongono in modo non univoco, cercando cioè sempre di collocarle e di concatenarle secondo le esigenze creative che si hanno e secondo gli scopi che si vogliono raggiungere.
Tutti sappiamo che oltre alla posizione fondamentale (quella con al basso la nota che le dà il nome) vi sono il primo rivolto e il secondo, con rispettivamente al basso la terza e la quinta. Ovviamente la sonorità delle tre possibilità è diversa, suonatevele e ascoltate il risultato, cercando come sempre di correlare il risultato a una sensazione.
Detto questo, proviamo ora a concatenare delle triadi sulla scala di Do maggiore in modo da muovere il basso per gradi congiunti:

Gli otto accordi che ne risultano sono Do maggiore, Mi minore (II riv.), Fa maggiore (I riv.), Re minore (II riv.), Do maggiore (II riv.), Sol maggiore, Re minore (I riv.), Do maggiore (I riv.).
Spostiamoli ora giù di due ottave, in modo da avere campo libero per improvvisarci su: