Al di là del fatto che è un semplice accostamento di accordi (e che quindi chiama, giustamente, una melodia sopra di sé), vediamo che è successo. Sono partito dallo stesso usato sopra, proprio per mostrare come si possa arrivare da tutt'altra parte: il secondo è un Sol/La, il terzo un Lab/Sib e il quarto è un Mi minore in secondo rivolto. Da notare che per un americano è tutto lo stesso, che una nota faccia parte o no della triade cui sottostà la grafa è sempre X/Y. Io sui rivolti tengo a conservare il modo di pensare europeo, quando invece la nota al basso è proprio estranea alla triade allora voto . Voi fate come meglio vi viene, l'importante è sempre il risultato. Ovviamente se avessi dovuto ragionare armonicamente questa volta l'analisi sarebbe stata: Si7/9/11 mancante di terza e quinta, La7/9/11 mancante di terza e quinta, Sib4/7/9 senza la terza e, appunto, Mi minore in secondo rivolto. La questione dei riguarda anche la possibilità di scorporare degli accordi a sei-sette suoni in due cellule più semplici. Un esempio classico è: polychord polychord polychord polychord Che, per tutto ciò che ci siamo detti sopra, anziché essere un Do7/9#11/13, diventa un Re maggiore con sotto un accordo di Do7. Facile no? MO' TE TOCCA #5 Prova a visualizzare alcuni . In fondo non è nulla di diverso rispetto alla visualizzazione di none, undicesime e tredicesime: in che modo però trovi diverso il lavoro di interiorizzazione? Tra l'altro, conservare entrambe le ottiche potrebbe essere utile in base alla situazione musicale in cui ti trovi: pensare la stessa cosa in modi diversi è fondamentale. polychord