4. Polimodalità Concludo questo lungo (e difficile) capitolo sui modi a trasposizione limitata con un'ipotesi di polimodalità. Sì, nulla ci vieta infatti di pensare, esattamente come per le tonalità, di passare dall'una all'altra orizzontalmente (e qui si avrebbe un cambio di modo, provateci), oppure di sovrapporle (e qui è corretto il termine polimodalità). Ho utilizzato i primi due, ma poi alla riga superiore compare il sesto dopo l'esatonale, mentre sotto rimane il secondo, ma fa una trasposizione: Allora: tema esposto per terze sull'esatonale, scala che viene usata anche nella seconda battuta con un disegno più rapsodico, incentrato sul ritmo. Sotto corrono sestine di semicrome che semplicemente percorrono la scala diminuita da fondo a cima ma, visto che la metrica non coincide con le note della scala, si crea un effetto di anomalia nella pulsazione ritmica. Vi parlerò meglio di questi nel capitolo dedicato al ritmo. Nella seconda battuta atterro su un accordo effettivamente presente sulla suddetta scala ma, attenzione, è anche parte di uno di quelli analizzati nel sesto modo a trasposizione limitata, quello sul III grado: in pratica, prelude all'arrivo di esso, che però avviene alla riga superiore la battuta successiva. Le due terzine si contrappuntano ritmicamente ma poi la riga inferiore procede, durante la minima di quella superiore. Nella terza battuta cambia lo scenario: il tema è nel sesto modo, ma il ritmo terzinato crea con la prima battuta: si percepisce che siamo di fronte a una nuova esposizione, confermata dal fatto che anche la riga inferiore riprende il disegno della prima battuta, ma trasponendo la scala diminuita di mezzo tono sopra. escamotage trait d'union