OSKAR BOLDRE https://www.oskarboldre.com https://www.organicoscenaartistica.ch https://www.giocandolavoce.ch https://www.gocciadivoci.ch https://www.ancoredaria.com Madre campana e padre marchigiano, nasce a Milano nel 1968 ed è molto probabile che il fermento rivoluzionario di allora si sia infiltrato nel liquido amniotico della mamma. È infatti lei che gli ha dato l'estro, l'originalità, la creatività e il canto, mentre il papà è stato portatore di curiosità, di tanta musica, per lo più classica ascoltata in religioso silenzio, e anche del piacere del gioco di parole (il padre è stato un assiduo enigmista). Con due sorelle maggiori, ha vissuto un'adolescenza fuori dagli schemi, pochi amici ma per scelta, spesso preferiva starsene da solo a disegnare o ad ascoltare musica, tanta musica, mai commerciale, soprattutto rock progressivo e musiche etniche. Con Chiara, la sorella mezzana cantante, comincia a suonare la chitarra e, dall'età di tredici anni, entra nel suo primo gruppo rock, i Jecò. Presto inizia anche a comporre brani con testi grotteschi e acuti, temi esistenziali, ritmiche dispari e strutture alquanto insolite e poco prevedibili. Dopo un sofferto servizio militare, sceglie la natura e decide di dare un taglio alla vita cittadina nella quale non si riconosce e si butta in un'avventura che gli cambierà la vita. Per cinque anni vive in una cascina dell'alto Mugello, tra quelle occupate alla fine degli anni Settanta che hanno rappresentato una realtà unica in Italia tuttora attiva con gli Elfi della valle dei Burroni e i Zappatori senza padrone dell'Acqua Cheta; lavora duro in una comunità basata sull'autosufficienza rafforzando valori come l'importanza dell'essenziale, il rifiuto del futile, dello spreco e l'inutile senso dell'apparenza. È qui che scopre la forza dello strumento voce: isolato e immerso totalmente nella natura, sperimenta e studia per conto suo, comprende la profondità del canto e delle poliritmie suonando percussioni auto costruite. Il suo infinito mondo di suoni si è arricchito tra i castagneti toscani, dove, seppur nella durezza della vita, i suoi canti hanno preso sempre più forma e la sua creatività si è riversata negli arrangiamenti per voci. È là che incontra Karin, donna svizzera dei boschi in simbiosi con la natura, che ha vissuto sugli alberi (per davvero!) ed è una maga di orti biologici dalle cipolle gigantesche, patate squisite e ciuffi di verdure che sembrano usciti da giardini tropicali... e così comincia una bella relazione fatta di canti, amore e natura, sì, perché anche Karin ama cantare e occorre ringraziarle lei per il fondamentale aiuto nell'inizio della carriera come direttore di coro. Non si può però non ricordare un altro episodio fondamentale: nel 1992 incontra, per la prima volta, Bobby McFerrin a un concerto del Ravenna Jazz Festival, per poi ritrovarsi a improvvisare insieme nei vicoli di Ravenna. Un incontro magico che lo ispirerà per gli anni a venire. Conclusa l'esperienza di vita "alternativa", si butta a capofitto nella musica e fonda i cori polifonici Goccia di Voci nel 1996 e l'ensemble Ancore d'Aria nel 1997, tuttora fervidamente attivi tra il nord Italia e la Svizzera. Nonostante pensasse che la musica fosse l'unica sua possibilità di legame affettivo e che i cori fossero la sua famiglia, incontra una donna che gli fa cambiare idea e nasce Flora... e così il suo essere artista si arricchisce di un valore aggiunto vitale che gli dà forza e amore, pur nella fatica dello sconvolgimento della sua profonda sensibilità. Oskar collabora con vari artisti: Albert Hera con cui condivide la nascita del movimento dei canti in cerchio in Italia, , a partire dal 1998 e poi: Anna Oxa, Ivo Antognini, Francesco Forges, Luisa Cottifogli, Simone Mauri, Thomas Achermann... dal 2004 è direttore artistico del Festival internazionale Voci Audaci. Dal 1998 insegna improvvisazione vocale in Italia, Svizzera e Germania. Circlesong Fonda la scuola di canto Giocando la Voce a Locarno nel 2014. Riprende in mano la chitarra e incide , brani originali frutto dell'incontro delle sue radici prog con la voce e con la poesia. Continua a sperimentare con la sua voce, pratica il canto difonico dal 1992 (ha studiato con Bernhard Jaeger D) e ha prodotto diversi concerti in solo. Afrodita Costanza Sansoni, Patricia Barbetti Oskar Boldre, 11.2001 Acrilico su tela 70 x 140 cm L’uomo clessidra