Anche Koechlin, che si dedicò anima e corpo alla musica, visse una simile delusione al tempo di questo progetto cinematografico. Fu talmente ammaliato dall’attrice Lilian Harvey, la protagonista del film Princesse, à vos ordres! (1931), da comporre le musiche (brevi, pochi minuti di musica per ciascuna scena) direttamente per la star. Scrisse alla Harvey spiegandole che aveva composto la musica pensando a lei. La star del cinema gli rispose con una lettera amichevole in cui affermava che le sarebbe piaciuto conoscere queste sue composizioni musicali. Ma, ahimè, quando Koechlin arrivò ad Antibes per parlarle della sua musica (e forse per esprimerle il suo affetto), lei non lo ricevette nemmeno; probabilmente aveva altre preoccupazioni in quel momento. E così anche Koechlin fu trasformato in un povero Kasper e il film non fu mai realizzato. Di questo progetto cinematografico sfumato sono rimaste le musiche, incise mirabilmente in un CD della Gallo da Philippe Cuper. Lo stesso Cuper è stato così gentile da fornirmi alcune scene, soprattutto quelle per clarinetto solo. Per una scena addirittura il clarinetto è da suonare con un imbuto nella campana per far scendere in clarinetto in La ancora di mezzo tono. Un progetto interessantissimo con musiche bellissime. Il clarinetto si diffonde nella musica da film La concezione della musica vista come un commento permanente venne portata avanti da compositori come Max Steiner. Egli affermava la necessità di creare appositamente la componente musicale e non costruirla su brani preesistenti e selezionati: in questo modo essa poteva seguire gli sviluppi e le azioni dell’intero film, permettendogli di diventare una vera e propria opera d’arte. Seguendo questi principi, contribuì alla creazione di uno specifico linguaggio sonoro pienamente integrato con la narrazione filmica.