CAPITOLO 6 GLI ULTIMI ANNI E LE OPERE POSTUME Tra Vienna e Parigi Terminate le repliche del , Donizetti il 20 dicembre del ’43 lascia Parigi e si rimette in marcia per Vienna dove giunge a fine anno. È stremato, e ne dà conto in una spiritosa lettera, come al solito in rima, al cognato Vasselli; gli ultimi due anni tra Parigi e Vienna con in mezzo il viaggio in Italia, la , il parigino, l’amarezza per la sfortunata , l’hanno molto affaticato. Rifiuta un bel numero di inviti ricevuti dalle principali capitali europee, Madrid, Berlino, Pietroburgo. La salute peggiora ogni giorno che passa ed è iniziato il penoso calvario che lo porterà alla fine della vita. Non è il caso qui di ripercorrere in dettaglio tutte le traversie di questo calvario, ampiamente descritte nella vasta bibliografia dedicata al Maestro, in parte riportata anche qui alla fine del libro. Ricordiamo solo i passaggi principali. I primi mesi del 1844 e quelli dell’anno successivo lo vedranno impegnato nelle solite stagioni viennesi del Teatro di Porta Carinzia e dei suoi compiti di Maestro di Cappella. Queste stagioni non sono a livello di quella del ’43. Giova solo ricordare l’importante ripresa di nella primavera del ’44 con le notevoli modifiche e aggiunte già presentate al Théâtre Italien, con in più un duetto e una cabaletta per Maria; poi, naturalmente, il del 6 febbraio 1845, in tedesco, di cui abbiamo già fatto cenno nel capitolo precedente. Intanto nell’inverno di quell’anno a Versailles debutta per la prima volta in Francia . Dom Sébastien Maria di Rohan grand opéra Caterina Cornaro Maria di Rohan Dom Sébastien Maria Padilla