Donizetti e la Francia
COLLANA SCRITTI DI MUSICA
Voglino Editore

VERSIONE DIGITALE

16.00

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Descrizione

Donizetti e la Francia: un viaggio illuminante nel cuore dell'Opera Romantica

Il volume "Donizetti e la Francia" di Roberto Monaco, edito da Musica Practica, offre una mappa chiara e accessibile dell'opera di Gaetano Donizetti, concentrandosi in particolare sul suo spesso trascurato periodo francese. L'autore, definito un "scrittore pienamente belcantista" per la fluidità, agilità ed espressività della sua prosa, è un ex Ordinario di Fisica Matematica al Politecnico di Torino con una profonda passione per il melodramma ottocentesco italiano e l'opéra francese. La sua formazione scientifica si riflette nella chiarezza, sintesi e semplicità della scrittura, che rende il percorso umano e artistico del grande musicista accattivante per un vasto pubblico.

Il libro esplora la forte aspirazione di Donizetti a Parigi, allora considerata la capitale europea della musica, spinto dal desiderio di affrancarsi dagli impegni napoletani e dalla stringente censura italiana. La sua celebre esclamazione "Per carità, Parigi, Parigi, Parigi, e Romani poeta!" del 1833 ne è testimonianza.

Monaco introduce il lettore al ricco panorama operistico parigino tra Settecento e Ottocento, delineando i tre generi principali: l'opera seria (poi grand opéra), l'opera italiana e l'opéra comique. Vengono illustrati l'evoluzione dalla tragédie lyrique al grand opéra, con le sue scenografie fastose, cori imponenti e danze spettacolari, e il ruolo cruciale di figure come Rossini, Meyerbeer e il librettista Eugène Scribe, considerato il creatore del genere. Il testo evidenzia come Donizetti abbia mirato a conquistare tutti e tre questi mondi, scrivendo opere per il Théâtre Italien, il Théâtre de l’Opéra e le opéras comiques.

Tra le opere esaminate, il lettore scoprirà:
  • L'enorme successo di "Anna Bolena" al Théâtre Italien, che segnò la vera svolta della carriera di Donizetti e lo affrancò in buona parte dagli impegni napoletani.
  • Il confronto con Bellini con "Marino Faliero", una tragedia lirica composta per il Théâtre Italien, un dramma cupo con un finale tragico che Donizetti adattò allo stile francese facendo largo uso del declamato e inserendo una festa danzante.
  • Il trionfo parigino di "Lucia di Lammermoor" nella versione francese "Lucie de Lammermoor" per il Théâtre de la Renaissance, con significative modifiche alla partitura come la sostituzione della celeberrima cavatina di Lucia e la fusione dei ruoli di Alisa e Normanno nel nuovo personaggio di Gilbert.
  • L'opéra comique "La fille du régiment", inizialmente osteggiata dalla critica (come Berlioz, in preda a "isteria nazionalistica") ma poi divenuta un classico, celebre per i "nove Do sovracuti" del tenore Tonio.
  • Le complesse genesi dei grands opéras "Les martyrs" (versione francese del Poliuto napoletano) e "La favorite" (adattamento de L'ange de Nisida, anch'essa un'opera di Donizetti). Les martyrs, sebbene risentisse dell'impostazione "italiana", aveva un carattere più grandioso e dramma collettivo, mentre La favorite, inizialmente accolta con freddezza ma destinata a grande popolarità, si presentava come un melodramma romantico di tradizione italiana più che un puro grand opéra francese. Il libro ne analizza i temi, le peculiarità musicali e drammaturgiche.
  • Il capolavoro dell'opera buffa italiana, "Don Pasquale", la cui prima a Parigi al Théâtre Italien fu un successo memorabile, che Monaco analizza come specchio di un conflitto generazionale e un ponte tra la comicità rossiniana e il futuro verdiano.
  • Il monumentale e travagliato "Dom Sébastien, roi de Portugal", l'opera di più grande ambizione di Donizetti, composta in un periodo di declino della sua salute e caratterizzata da un immane sforzo. Nonostante il successo trionfale alla prima, fu considerata l'opera di un artista stanco per la sua malinconia e il finale frettoloso.
  • La storia incompiuta de "Le Duc d'Albe", iniziata nel 1839 ma continuamente rinviata, tra dispute legali con l'impresario Pillet e tentativi postumi di completamento, e il cui libretto fu poi riutilizzato da Scribe per le Vêpres siciliennes di Verdi.
Il testo non si limita all'analisi musicale, ma immerge il lettore nella vita personale di Donizetti a Parigi, tra amicizie (come con Adolphe-Charles Adam, Giacomo Meyerbeer, Luigi Cherubini), inviti mondani, e i profondi lutti familiari (tre figli e la moglie Virginia) che segnarono i suoi ultimi anni e lo portarono a un declino della salute. Il volume è arricchito da aneddoti, riferimenti critici e riflessioni che vanno oltre la mera cronaca. "Donizetti e la Francia" rappresenta una risorsa preziosa per gli appassionati di musica e gli specialisti, colmando una lacuna editoriale con la sua focalizzazione esclusiva sui legami tra Donizetti e la Francia.

Dettagli

EditoreVoglino EditorePagine160ISBN9788831274654
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16

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