Dopo vari mesi, finalmente il 23 aprile 1847 Andrea ritorna a Parigi: Donizetti è ridotto a una larva e solo due mesi dopo il nipote riuscirà a portarlo da Ivry a Parigi in un appartamento al numero 6 dell’Avenue Chateaubriand: farà ancora un’ultima passeggiata in carrozza per le vie della capitale. Grazie all’intervento dell’ambasciata austriaca che riesce a far rimuovere il veto prefettizio, Donizetti il 19 settembre, in compagnia del fratello Francesco e del nipote Andrea, lascia Parigi per un mesto e definitivo addio e affronta un ultimo penoso viaggio alla volta di Bergamo, dove giunge il 6 ottobre. Qui assistito amorevolmente per vari mesi dall’eterno amico Antonio Dolci e dalla famiglia della baronessa Rota-Basoni, che, a volte, per cercare di interessarlo accenna al pianoforte alcune arie dalle sue opere, si spegne l’otto di aprile del 1848.