Un percorso analogo a quello di Cherubini venne compiuto anche da Gaspare Spontini. Questi nel 1807 mise in scena, su libretto di Victor-Joseph-Étienne de Jouy (1764-1846), del quale si era avvalso lo stesso Cherubini per , l’opera , che formalmente viene classificata come una essendo per lo più di gusto neoclassico (siamo in pieno nell’epoca imperiale napoleonica), ma con un modello drammaturgico che presto verrà assunto dal Romanticismo, e con quel sinfonismo operistico di cui abbiamo già parlato. Due anni dopo, sempre su libretto del de Jouy, Spontini compose il . Quasi tutti i critici considerano questo melodramma, che presenta ancora un impianto da con tanto di finali, di fatto un , per via di scene assolutamente spettacolari, quali una carica di cavalleria, l’incendio della flotta spagnola, oltre al grandioso assedio della città nemica. È chiaro che tutte queste opere segnano il declino dei tratti caratteristici della , non solo sul piano drammaturgico e musicale ma anche per l’ambientazione storica di riferimento che non si avvale più degli scenari dell’antica tragedia greca o più in generale dell’età classica. E in più nelle opere di Cherubini e Spontini appare il ruolo di un librettista che costruisce insieme a loro il melodramma. Spontini concluderà il suo percorso parigino con quella che può essere considerata la vera ultima , , andata in scena nel dicembre del 1819, poi l’anno dopo inizierà una sua nuova carriera in terra di Prussia. Les Abencérages La vestale tragédie lyrique Fernand Cortez ou La conquête du Mexique tragédie lyrique divertissements grand opéra tragédie lyrique tragédie lyrique Olimpie