Marino Faliero Cinque giorni dopo la prima di , Donizetti parte per Genova con l’intenzione di raggiungere Marsiglia via nave; ma il porto di quest’ultima città è chiuso a causa di un’epidemia di colera che costringe i viaggiatori a noiose e prolungate quarantene. Per proseguire il viaggio non resta, quindi, che affrontare una avventurosa traversata delle Alpi per finalmente giungere a Parigi dopo qualche giorno. Per il Théâtre Italien ha composto la nuova tragedia lirica in tre atti, il , su libretto di un autore italo-greco di non grande talento, Giovanni Emanuele Bidèra (1784-1858); il testo è derivato da un dramma dello scrittore Casimir Delavigne (1793-1843), ripreso da un altro lavoro teatrale, questa volta di Lord Byron (1788-1824), e ben conosciuto dai francesi. Donizetti è felicissimo di questa sua composizione; subito ne informa il suo amico Jacopo Ferretti, che abbiamo già incontrato come librettista de , scrivendogli una spiritosa lettera in versi: era questa, di scrivere in rima, una sua abitudine quando voleva manifestare la sua allegria in momenti e per eventi felici. Intanto si inserisce nella vita della capitale e incontra Michele Accursi che diventerà il suo “rappresentante” a Parigi: un certo alone sinistro, con tratti di mistero, aleggia su questo personaggio, apparentemente carbonaro e mazziniano, ma in realtà in odore di essere una spia della polizia romana, espressamente inviato a Parigi per tenere sott’occhio i fuoriusciti e fornire informazioni su questi esuli rifugiatisi in Francia; Donizetti non sospetterà mai della presunta funzione di Accursi a Parigi, mentre costui avrebbe usato il Maestro come copertura delle sue attività. Altra amicizia la contrae con Adolphe-Charles Adam, che abbiamo già incontrato come autore di e che proprio in quei giorni ha portato in teatro il suo atto unico su libretto di Scribe: anche quest’operina sarà una futura fonte di ispirazione per Donizetti. Adam conosce bene la musica del Ma38 estro bergamasco, ha assistito alla prima parigina di , scrivendo in questa occasione un lusinghiero giudizio: «La personalità di Donizetti prende luce da questo suo capolavoro». Gemma di Vergy Marino Faliero L’ajo nell’imbarazzo opéras comiques Le chalet Anna Bolena