CAPITOLO 3 A PARIGI Dal Théâtre Italien al Théâtre de la Renaissance Affrancatosi da un sovrano bugiardo e bigotto e da una censura oscurantista, Donizetti giunge a Parigi il 21 ottobre del ’38. Va a vivere in rue Louvois 5, proprio dove abita anche il compositore Adolphe-Charles Adam, sua conoscenza già dai tempi della prima visita parigina. Finalmente Parigi, dove, come abbiamo visto, i suoi contatti con Michele Accursi, al quale scrive diverse lettere per preparare il soggiorno e rivelare i suoi programmi, sono rimasti sempre vivi. Anche con il banchiere de Coussy e la di lui moglie Zélie le relazioni non sono mancate e vengono rinnovate. Anzi con quest’ultima, sotto gli occhi del marito, che è ben felice di custodire i guadagni di Donizetti, è iniziata forse una sentimentale della quale avremo modo di riparlare. Naturalmente si incontra di nuovo con tutti i musicisti che ha già conosciuto nel ’35 all’epoca del suo primo soggiorno e instaura anche relazioni con tanti letterati che via via incontreremo, Eugène Scribe che gli dovrà confezionare vari libretti. Ha ottenuto dal direttore dell’Opéra Duponchel, inizialmente non proprio ben disposto nei suoi confronti, ben due contratti: il merito è stato senz’altro di Duprez che già nel maggio del ’37 gli aveva fatto avere un primo accordo; ma l’opportunità decisiva è determinata da una lettera del compositore al tenore scritta ai primi di maggio del ’38, nella quale esplicitamente gli chiede di proporre a Duponchel di essere ingaggiato per un’opera in francese sulla falsariga della : è evidente la sua aspirazione a calcare le scene del massimo teatro parigino con un . E il grande tenore lo asseconda: la risposta di Duponchel non tarda ad arrivare, già alla fine del mese, con la proposta appunto di due opere da mettere in scena al Théâtre de l’Opéra; e la prima sarà un rifacimento in francese del su un libretto che Scribe gli sta già mettendo a punto. liaison in primis Muette de Portici grand opéra Poliuto