Nella seconda parte, dopo l’incontro tra Henri e sua sorella Lucie, è completamente soppresso il duetto tra quest’ultima e Raimond, il ruolo del quale è molto ridimensionato in questa versione francese, anche se, nel gran concertato che segue all’entrata in scena di Edgard, il testo dei suoi interventi è molto più articolato rispetto a quello della versione italiana. L’inizio del second’atto di questa parte presenta molti cambiamenti. Intanto la scena, che nella versione italiana avveniva di notte durante una tempesta, nell’ambientazione della torre di Wolfkrag, qui è confinata in una sala del castello di Ashton: prima interviene lo stesso coro che nella versione italiana introduce la gran scena della follia di Lucia; poi seguono i recitativi per un breve scambio tra Henri e Gilbert fino all’arrivo di Edgard, con il conseguente lungo duetto tra quest’ultimo e lo stesso Henri; il duetto è lo stesso della scena italiana della torre di Wolferag, ma qui maggiormente articolato nel testo. L’ultima parte dell’opera con la gran scena della follia di Lucie, la relativa cabaletta e l’ultimo quadro con le arie e poi la morte di Edgard resta invece sostanzialmente invariato, salvo la soppressione dell’aria di Raimond che, nella partitura italiana, annuncia ai convitati l’omicidio di Arthur e la conseguente follia di Lucie. L’ange de Nisida Ottenuto questo buon successo, siamo nel settembre del ’39, Donizetti intende continuare la collaborazione col Théâtre de la Renaissance, proponendo per questo teatro ben due opere, sempre, come è ovvio, su testo francese. La prima consisterebbe in una riedizione del , ma il progetto viene accantonato; l’opera verrà riproposta a Parigi al Théâtre Italien solo nell’inverno del 1862. La seconda, , come vedremo, avrà una storia abbastanza singolare. Furioso all’isola di Santo Domingo L’ange de Nisida