Riflessioni Come possiamo definire, quindi, la voce e ciò che rappresenta? La voce ci accompagna quotidianamente attraverso l'uso di parole ed espressioni, spesso ci fa sentire solo una parte delle sue sfumature, altre volte non dice ciò che vorrebbe dire, oppure lo dice senza saperlo. La voce esprime le emozioni: Freud considera le emozioni come la riproduzione di eventi precedenti all'esistenza individuale, una sorta di esperienza traumatica ancestrale. Nelle espressioni facciali, si possono trovare tracce di stati emotivi durante l'emissione vocale: la tensione muscolare più o meno presente nel viso durante la fonazione potrebbe corrispondere alla preparazione latente dell'individuo per un combattimento. Le differenze nell'apertura mandibolare indicherebbero una minaccia per il nostro interlocutore. Il tono cupo ricorda la voce delle bestie feroci. Il ruolo delle consonanti, oltre alle vocali, è importante perché evocano anche gli stati emotivi . Poiché la «R» può esprimere minaccia o lotta, e in effetti ricorda il rullo dei tamburi, la «L» può quindi materializzare l'erotismo orale. Se facessimo uno studio specifico di ogni aspetto simbolico della voce, potremmo sicuramente scoprire un codice di esperienza davvero sofisticato. La voce, nel contesto della musicoterapia, diventa un contenitore di informazioni emotive. Inoltre essa è il corpo stesso della persona non mediato da altri strumenti. Prendendo in considerazione una frase di Rolando Benenzon «di tutti i fenomeni sonori del corpo umano, la voce e il canto sono i più profondi. La voce e il canto sono i più regressivi e capaci di risonanza». 157 158 159 Freud S. (ed. 2010), , op. cit. 157. Tre saggi sulla teoria sessuale Fonagy I. (1991), , op. cit., pp. 34-40. 158. La vive voix p. 75. 159. Ibidem