Il canto di Amore e Psiche

La scultura in marmo di Canova al Louvre, Psiche rianimata dal bacio di Amore, evoca perfettamente il momento della lotta tra la vita e la morte tra Amore e Psiche. Ma sebbene questo titolo possa evocare il tradizionale bacio d'amore delle fiabe, il testo non menziona quasi mai un bacio, né lo fa Canova stesso. Lo scultore, in una lettera del 12 dicembre 1801 ad Antoine Chrysostome Quatremère de Quincy, chiamò l'opera Amore e Psiche che si abbracciano184. Canova ha felicemente aggiunto al testo di Apuleio un momento di sospensione, direi addirittura di eternità, perché ha dato l'eternità al momento più catartico della favola.
Il testo latino non parla di un bacio, ma dice che Amore si unisce alla sua Psiche a tutta velocità, pulisce, scaccia la morte dal corpo di Psiche, «detersoque», che racchiude nella scatola e sveglia la sua amata con la punta di una freccia e le dice: «Ecce», che significa "Ecco". Nessuna passione carnale questa volta, ma un coinvolgimento emotivo di Eros e della sua voce che risveglia la ragazza dal suo torpore dandole di nuovo vita.

184. Honour H. (2007), Antonio Canova. Scritti, Salerno Editrice.