Negli ultimi anni lei mi raccontava che la voce e il canto sono stati una vera terapia per lei e per gli altri. Già durante il confinamento forzato della pandemia, Flavia cantava in casa creando a volte anche con me un gioco di scambio di brani che registravamo sul momento.
Lei usa il canto per difendersi, darsi forza e per sentirsi viva.
Cosi, anche durante i trattamenti farmacologici a cui si è sottoposta con frequenza, Flavia ha utilizzato la sua voce per "auto-cantarsi". Mi diceva che quando andava a seguire la pesante terapia, chiedeva ai medici se potesse cantare. Era felice di poterlo fare anche perché tante persone che erano lì per lo stesso motivo, si univano a lei nel canto facendosi trasportare in una lunga melodia di cura. Era felice che queste persone la chiamassero ancora Irene.