LA VOCE DEL TRANSFERT IL CASO CLINICO Solo la voce! Madame Ursule Adesso ci addentriamo nell’analisi di un caso clinico che mi ha permesso di sviluppare un’ipotesi basata sulla voce, che chiamerò . La psicoanalisi si basa sulla voce, ma sulla voce che comunica con il linguaggio. Tuttavia, il linguaggio può essere una barriera se pensiamo ai pazienti che non possono o non vogliono usare la parola. Se la linguistica studia il segno linguistico, che è composto da due aspetti, il significante (la serie di suoni ) che costituisce l’unità, e il significato (l’idea), possiamo dire che la voce corrisponde al significante, perché comunica qualcosa di più di ciò che è espresso dalle parole. Non è solo un mezzo di comunicazione: essa racchiude ciò che viene comunicato. La voce come significante è quindi il mezzo più diretto per accedere all’esperienza emotiva del paziente: il suono contiene le fantasie più primitive, mentre il linguaggio è un’acquisizione successiva. La voce, in quanto suono, ci avvicina al processo primario rispetto al linguaggio strutturato, che dipende maggiormente dal processo secondario. Essa, come il gesto, appartiene a quello che chiamiamo , con la differenza che la voce è l’elemento non verbale che appare sempre contemporaneamente a quello verbale. voce transferenziale 25 26 27 linguaggio non verbale Il significante è anche considerato come materia o sostanza, e il significato come espressione. Sabsay Fok, G. (1998-1999), , in A.M.P., . 25. 26. La voce. Uno studio psicoanalitico https://www.psychomedia.it/neuro-amp/98-99-sem/sabsayfoks.htm 27. Ibidem