Agostino Trotta si è laureato in Canto lirico al Conservatorio di Campobasso, in Musica antica al Conservatorio di Frosinone e in Musicologia all’Università “La Sorbonne” a Parigi. Si è formato in Musicoterapia analitica alla Scuola Quadriennale di Assisi e in Psicologia clinica e Psicoterapia psicoanalitica all’Università “La Sorbonne” di Parigi. È docente all’Université Paris Cité. Vive a Parigi da diversi anni, dove, accanto al lavoro clinico, associa quello di cantante lirico, musicologo e di critica musicale.

Agostino Trotta

Agostino Trotta si è laureato in Canto lirico al Conservatorio di Campobasso, in Musica antica al Conservatorio di Frosinone e in Musicologia

Il volume "La voce magica dell’eterna luna" di Agostino Trotta è un'opera che esplora la voce come fondamentale mediazione terapeutica. L'autore, psicologo clinico, psicoterapeuta, musicoterapeuta e controtenore lirico, condivide un viaggio intimo e scientifico, intrecciando la sua esperienza personale e professionale con teorie psicoanalitiche, modelli di musicoterapia, vignette cliniche e rievocazioni di miti e fiabe. Il libro è un "atto d'amore" verso la voce e l'essere umano, dedicato alla cantante Irene Fargo, la cui "voce magica, eterna… come la Luna…" ha profondamente ispirato l'autore.
 La voce è presentata come "condensazione dell’anima", un simbolo potente capace di esprimere l'inesprimibile e di connettere mondi interiori ed esteriori. La struttura dell'opera è paragonata a una "rapsodia", con ogni capitolo che approfondisce una diversa dimensione della voce: <ul><li>"La mia voce o la voce del transfert" (Capitolo 1) introduce il percorso personale dell'autore con il canto e sviluppa il concetto di "voce transferenziale". Attraverso il caso di Madame Ursule, si mostra come la voce del terapeuta possa tradurre e trasformare l'inconscio del paziente, creando uno "spazio illusorio-transizionale" di guarigione.&nbsp;</li><li>"La voce delle Sirene" (Capitolo 2) analizza il potere seduttivo e la disperazione celata nel canto mitologico, collegandosi alla fiaba della Sirenetta e ai temi di perdita e vuoto.
</li><li>"Francesco d’Assisi e il canto delle balene" (Capitolo 3) esplora la dimensione spirituale della voce, dal canto di San Francesco come strumento di lode e sollievo al "canto delle balene" nel contesto dell'autismo, dove la voce diviene un'invocazione terapeutica capace di raggiungere gli abissi dell'inconscio.
</li><li>"Il canto di Amore e Psiche" (Capitolo 4) reinterpreta il mito come metafora della relazione terapeutica, dove la voce di Amore risveglia Psiche da un sonno mortale, simboleggiando la capacità del terapeuta di chiamare il paziente alla vita e all'evoluzione psichica.
</li><li>"Farinelli e la voce della madre" (Capitolo 5) esamina il celebre caso storico del castrato Farinelli e re Filippo V, analizzando come la voce del cantante abbia agito come un "oggetto perduto", richiamando la "voce della madre" assente e alleviando la malinconia del sovrano attraverso la ripetizione e le "sintonizzazioni" emotive. Il capitolo introduce anche una vignetta clinica sul "ISO perverso" in un contesto contemporaneo.
</li><li>"La tecnica del canto: un approccio terapeutico" (Capitolo 6) presenta dettagliatamente un metodo di terapia vocale sviluppato dall'autore. Questo approccio include tecniche di respirazione diaframmatica-intercostale, vocalizzi a bocca chiusa (humming), camminata ritmica e interpretazione, mirando al riequilibrio emotivo e alla consapevolezza corporea e psichica.
</li><li>"Irene Fargo: la voce magica di Flavia Pozzaglio" (Capitolo 7) celebra la musa dell'autore, Irene Fargo. Questo capitolo esplora la sua straordinaria voce da contralto, la sua "Identità Sonora" (ISO), il suo percorso artistico e personale, compreso un periodo di silenzio e sofferenza, e la sua "voce della rinascita" come strumento di sublimazione e terapia.</li></ul>Il libro di Trotta è un invito a riscoprire la voce non solo come un fenomeno acustico, ma come un'energia vitale che nutre l'anima, un mezzo potentissimo per l'auto-scoperta, la cura e la connessione con l'Altro e con il divino. Attraverso un approccio "esthéthique" che condensa etica ed estetica, il testo offre alla musicoterapia nuove prospettive, superando le mere illusioni dell'arteterapia e proponendo la creazione come atto di "sopravvivenza".
 Questo lavoro è un percorso multidisciplinare che offre al lettore strumenti per comprendere e valorizzare la propria voce, quella degli altri e la musica come forza trasformativa nella vita umana.

Prefazione di Roberto Messaglia

Prefazione alla prima edizione di Isabelle Julian

Introduzione

Glossario teorico

Capitolo 1. La mia voce o la voce del transfert

L’inizio

Il canto secondo Alfred Tomatis

Voce: «condensazione dell’anima»

La voce del transfert. Il caso clinico

Anamnesi

La vignetta clinica

La voce del transfert e lo spazio illusorio-transizionale

Investimento libidico

La voce dei transfert

La voce del transfert come “trasformazione” dell’inconscio del paziente

La voce come relazione all’oggetto

L’ascolto

Voce invocante

La fine dell’oggetto-voce

Riflessioni

Capitolo 2. La voce delle Sirene

Le Sirene e il vuoto

Il canto delle Sirene

La Sirenetta

La voce di Madame Ariel. Il caso clinico

Il padre

La relazione all’oggetto/madre

La voce di Madame Ariel

Identificazione con la figura di Edith Piaf

Uso predominante del registro di petto

Assenza totale del registro di testa

La voce del padre arcaico

«Ho imparato a cantare prima di parlare»

Voce di un transfert mortifero

Capitolo 3. Francesco d’Assisi e il canto delle balene

Beréshit, in principio era la parola

«In principio Dio creò i cieli e la terra»

Francesco d’Assisi

La trasformazione di una voce

Ha accolto la morte cantando

La personalità vocale

Il suono vocale

L’autismo e la voce delle balene. Il caso clinico

La voce italiana

Questione di “voce che invoca”

Il canto delle Balene

Capitolo 4. Il canto di Amore e Psiche

La favola di Amore e Psiche. Una lettura sonora

«Entrant in quadam civitate rex et regina»

«Namque praeter oculos, et manibus et auribus is nihil non sentiebatur…»

«Sonus vocis incertae solitudinis erat solacium»

Il canto di Amore e Psiche

Capitolo 5. Farinelli e la voce della madre

Soggetto e metodo di ricerca

Farinelli: terapeuta o non terapeuta?

Il “caso clinico” storico

Malinconia

Disturbo bipolare

Sintomatologia di Filippo V

Il vasto “repertorio terapeutico” di Farinelli per Filippo V

Lettere al conte Sicinio Pepoli

L’inventario

La relazione clinica

Le sintonizzazioni

Il grido del re

Le ripetizioni

La voce in un ISO perverso. Vignetta clinica

Considerazioni cliniche

Oggetto spazio

Oggetto sonoro

Introduzione di una cornice perversa

Capitolo 6. La tecnica del canto: un approccio terapeutico

La respirazione diaframmatica-intercostale

L’inspirazione

L’espirazione

L’emissione sonora durante gli esercizi a bocca chiusa

I vocalizzi

La camminata ritmica

Esecuzione di una canzone o lettura di un testo

Il confronto verbale

Capitolo 7. Irene Fargo: la voce magica di Flavia Pozzaglio

La voce magica dell’eterna luna

Flavia Pozzaglio alias Irene Fargo

Il silenzio assordante

Luna tra le stelle

La sua voce divenne un canto appassionato:

il timbro, i passaggi, l’interpretazione

Il mio mistero è chiuso in me…

Questione di ISO

Come una Tirade…

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CAPITOLO 3 FRANCESCO D’ASSISI E IL CANTO DELLE BALENE Il passaggio che adesso faremo è il viaggio continuo nel mondo sonoro del "poverello di Assisi". Parleremo di voce spirituale. Ma il mondo sonoro di Francesco d'Assisi può corrispondere anche al mondo sonoro dell'autismo, dove forte è la voce delle balene… . Laudato sii mi Signore per sora Luna e le stelle 116 Francesco d'Assisi Caroli A. (2001), , Assisi: Movimento Francescano. 116. Fonti francescane Beréshit, in principio era la parola è il primo termine con cui inizia la Torah, la legge degli Ebrei, e quindi il Pentateuco, i primi cinque libri della Bibbia. Questo affascinante termine ebraico, composto dalla preposizione «b'» che significa «in» e dall'aggettivo femminile «réshit» che significa «alla testa», viene tradotto dagli esegeti e dagli studiosi dei testi sacri come «inizio senza inizio né fine» . Va sottolineato che i primi undici capitoli del libro della Genesi, che spiegano come sono nati il mondo e gli esseri viventi, appartengono al genere letterario del "mito". Un mito è infatti il racconto di un'antica tradizione popolare che mira a spiegare le origini del mondo e dell'uomo. Il resto dei libri della Bibbia, invece, sarà una narrazione storica, perché segue esattamente il percorso della storia della salvezza del popolo ebraico, prima, e dei cristiani poi. Il racconto della Creazione segue una tradizione molto antica, chiamata "sacerdotale" perché apparteneva ad Aronne e ai suoi figli, una testimonianza quindi tipica degli ambienti sacerdotali ebraici. Dopo un lungo processo dottrinale, in cui la Creazione era descritta come una lotta tra la divinità e le potenze del caos, questa nuova visione dell'inizio del mondo vede invece, nella parola di un Dio, il seme della vita, al cui centro c'è l'uomo come custode della creazione e depositario della vita stessa. Beréshit 117 118 Langlois M. (2020), Que signifie le premier mot de la Bible, beréshit ? (cons. 05-07-2022). 117. https://michaellanglois.fr/questions/que-signifie-le-premier-mot-de-la-bible-bereshit/ Per elaborare questo paragrafo, mi sono basato principalmente sulle preziose referenze esegetiche contenute nella Bibbia TOB. (2010). Torino: Editrice Elledici. 118.

Il volume "La voce magica dell’eterna luna" di Agostino Trotta è un'opera che esplora la voce come fondamentale mediazione terapeutica. L'autore,