I ritorni a Parigi e le ultime composizioni Rossini dopo i riconoscimenti ottenuti col , il 16 agosto 1829, cioè meno di due settimane dopo la prima, esausto per la tensione accumulata con l'andata in scena di quest'ultima opera, lascia Parigi assieme alla moglie: Isabella non tornerà mai più nella capitale transalpina, malata e dimenticata dai più si avvierà verso un lungo cammino di solitudine. Morirà a Castenaso il 6 ottobre 1845. Come era stato ampiamente previsto, Rossini non comporrà più alcuna opera. Massimo Mila (1910-88), a proposito dell'ultimo lascito operistico del Maestro, scriverà: «Rossini [con il ] volle raccogliere la sfida che i tempi nuovi gli lasciavano, e dimostrò che volendo, avrebbe potuto difendere il suo primato nelle nuove condizioni dell'arte prodotte dal Romanticismo. Ma avrebbe dovuto far forza a sé stesso. Ciò che l'artista era in grado di intuire con la chiaroveggezza del genio, all'uomo ripugnava»; questa è in buona sostanza la "vulgata", ma forse il suo silenzio nel comporre opere dopo il ebbe anche altre cause. Per Rossini è ora tempo di riposarsi nella quiete agostana di Castenaso e ritrovare nei successivi mesi a Bologna gli affetti del padre e degli amici. Tuttavia vi resta poco più di un anno. Nell'autunno del 1830 rieccolo a Parigi ospite di Aguado al Petit-Bourg, richiamato da molteplici interessi. Guillaume Tell Tell Tell