PUNTA PENIA, LA MARMOLADA E LE DOLOMITI

Sorte a partire dal periodo Triassico (circa 250 milioni di anni fa) a causa dell’accumulo di conchiglie, coralli e alghe in zone originariamente caratterizzate da mari caldi e poco profondi, e innalzatesi oltre i 3.000 metri di altezza solo in seguito allo scontro tra la placca europea e quella africana, le Dolomiti derivano il loro nome da Déodat de Dolomieu, il naturalista francese che per primo studiò il tipo di roccia che le caratterizzava e che, in suo onore, fu denominata Dolomia. La specifica composizione chimica delle rocce (carbonato doppio di calcio e magnesio) determina, in rapporto con la luce del sole, il verificarsi di particolari fenomeni naturali. All’alba e al tramonto, per un effetto ottico, le vette si colorano di oro, rosa, rosso, arancio e viola che, in lingua ladina, prende il nome di Enrosadira, mentre al contrario, in pieno sole, le rocce appaiono molto chiare.
Questo aspetto delle Dolomiti ha portato gli abitanti locali a ribattezzarle, con affetto, «Monti Pallidi».