11S 160E L’ATOLLO DI CORALLO Il brano tradizionale Come scegliere un brano che rappresentasse il territorio, non di una specifica isola, ma nel senso più ampio, data la tematica cui si riferisce, l’intera area dell’Oceano Pacifico? L’incontro con culture così lontane pone sempre molte problematicità. In questo caso si aggiungeva un elemento ulteriore, le Isole Salomone sono melanesiane escludendo proprio due isole a sud, Rennell (dove si trova il sito UNESCO) e Bellona, oltre all’insieme di isole all’estremo nord che compongono Ontong Java (anche questo un atollo corallino composto da 122 isolotti) che sono, viceversa, un’enclave polinesiana. Ovviamente in entrambi i contesti l’arrivo della musica occidentale (spesso tramite la radio, vera e propria omologatrice culturale) ha livellato le produzioni musicali locali portando similitudini. La cultura occidentale in queste due isole (Bellona e Rennell) è stata imposta, a partire dalla fine degli anni ’40 del XX secolo dai missionari, quando vietarono l’esecuzione dei canti e delle danze tradizionali. Jan Rossen in un suo approfondito studio riporta come gli isolani facciano una chiara distinzione tra i repertori tradizionali e quelli di più recente arrivo o composizione. Le musiche tradizionali non sono, però, esenti da influenze esterne, in particolare la Rossen rileva come l’influenza Melanesiana sia presente negli elementi strutturali di alcune canzoni danzate. 41 42 Similmente a quanto fatto per l’Isola di Plastica che essendo sul mare prossima agli USA era stato ricondotto ad un brano dei marinai in lingua anglosassone. Lo studio si è posto l’obiettivo di definire lo stato della tradizione musicale dell’isola di Bellona tramite i documenti registrati tra il 1957 e il 1977. La Rossen riferisce di non essere stata nell’isola Rennell, ma che gli abitanti avevano affermato come i repertori coincidessero. Rossen J.M. (1987), pag. 3. 41 42