Gian Paolo Lopresti, chitarrista e compositore, diplomato in Chitarra, in Didattica della Musica e in Didattica della Musica Strumentale (Chitarra), è docente di Scuola Secondaria di Primo Grado con Indirizzo Musicale.
 L’attività concertistica lo ha portato a collaborare con importanti istituzioni e a partecipare a rassegne musicali internazionali come MiTo e Tastar de Corda. Ha registrato album con diverse formazioni – dal duo al quintetto – e ha pubblicato opere per chitarra sola e per chitarra e ensemble.
 -------------------------------------------------------------------- Gian Paolo Lopresti, guitarist and composer, graduated in Guitar, in Music Didactics and in Instrumental Music Didactics (Guitar), he teaches Guitar and Music in Junior High Schools.
 His concert activity led him to collaborate with important institutions and to participate in international music festivals such as MiTo and Tastar de Corda. He has recorded albums with various formations – from duo to quintet – and has released works for solo guitar and for guitar and ensemble.

Gian Paolo Lopresti

Gian Paolo Lopresti, chitarrista e compositore, diplomato in Chitarra, in Didattica della Musica e in Didattica della Musica Strumentale (Chitarra), è

Questo volume offre una trattazione completa e approfondita della tecnica chitarristica moderna, focalizzandosi specificamente sull'uso "popolare" dello strumento nella musica contemporanea. L'opera è stata realizzata da Gian Paolo Lopresti, docente e concertista diplomato in Chitarra e Didattica della Musica.
 Il testo è strutturato in un percorso teorico-pratico che copre sia gli aspetti fondamentali dello strumento e della teoria musicale, sia le tecniche esecutive avanzate tipiche dei generi moderni.
 Contenuti Chiave:
 Introduzione Storica e Strumentale Il volume inizia con un cenno storico sulle origini della chitarra, dalla Mesopotamia all'evoluzione in Europa fino alla forma definitiva della chitarra classica nel XIX secolo. Vengono descritti i principali modelli di chitarra in uso oggi (classica, folk, elettrica/semi-acustica) e le loro applicazioni nei vari generi (rock, jazz, pop). Vengono inoltre illustrate la notazione (pentagramma e tablatura), l'accordatura standard e le tecniche di produzione del suono (uso delle dita e del plettro).
 Tecniche Essenziali e Studi Melodici Il cuore del manuale è dedicato alla tecnica e alla teoria applicata:
 <ul><li>Le Scale (Capitolo 1): Le scale sono presentate come la struttura fondamentale del discorso musicale. Il testo fornisce Moduli per l'esecuzione su due ottave di numerose scale, tra cui maggiore, minore naturale, minore armonica, minore melodica, minore napoletana, orientale, pentatonica, blues, diminuita ed esatonale. Vengono poi applicati a queste scale modelli interpretativi con note ribattute, diverse accentuazioni e formule ritmiche.</li><li>Legatura Tecnica (Capitolo 2): Vengono esaminati in dettaglio il legato ascendente e discendente (hammer-on e pull-off), sia con corda a vuoto che senza, inclusi esercizi con accordi tenuti e l'uso del legato slide (glissato).
</li><li>Il Bending (Capitolo 3): Tecnica cruciale nel blues e nel rock, nata con i bluesmen afroamericani. Si spiega la notazione e la realizzazione del bending per vari intervalli (semitono, tono, microtonali), distinguendo tra Bending &amp; release e Pre-bending, e l'effetto Bending all'unisono.
</li><li>L’Arpeggio (Capitolo 4): Si concentra sull'arpeggio polifonico, tecnica fondamentale nella chitarra classica e nel finger picking, ma usata anche nel jazz e nel rock. Sono incluse numerose formule di arpeggio e ben sedici studi dedicati.</li></ul>Armonia, Blues e Improvvisazione Il manuale prosegue con l'applicazione pratica delle tecniche:
 <ul><li>Il Blues (Capitolo 5): Il blues è affrontato come schema armonico essenziale per musicisti di generi diversi. Vengono presentati schemi classici e varianti, con esempi di accompagnamento rock blues e frammenti di fraseggio.
</li><li>Costruzione degli Accordi (Capitolo 6): Una sezione teorico-pratica fondamentale sugli intervalli, la costruzione degli accordi (triadi, quatriadi, quintiadi) sulla scala maggiore e minore armonica, e la nomenclatura internazionale (sigle). Si esplorano i principi per la realizzazione chitarristica degli accordi, inclusa la duplicazione delle note e l'omissione di intervalli non essenziali (come la quinta giusta).
</li><li>Utilizzo delle Scale e Improvvisazione: L'improvvisazione melodica è analizzata in relazione agli schemi armonici preordinati, con strategie per individuare i centri tonali e scegliere la scala appropriata (maggiore, minore, pentatonica, blues) in base alla progressione armonica.
</li><li>Accompagnamento Ritmico–Armonico (Capitolo 7): Vengono offerti numerosi Studi sui Ritmi, propedeutici e avanzati, per acquisire la tecnica indispensabile all’accompagnamento, un aspetto imprescindibile per il chitarrista moderno.
</li><li>Studi ed Esercizi Finali (Capitolo 8) Il volume si conclude con una vasta gamma di esercizi (come moduli preparatori, note ribattute, esercizi meccanici di indipendenza, contrazione e dilatazione, cambi di corda e posizione) e studi specifici (Madrid - Studio in Re, Forza e agilità - Studio), pensati per lo sviluppo fisico e l'arricchimento del fraseggio e dell’improvvisazione.</li></ul>

Qualche cenno sulle origini

La chitarra oggi

Lo strumento

Tavola dei suoni

Simbologia chitarristica fondamentale

Capitolo 1 - Le scale

Moduli scala maggiore

Moduli scala minore naturale

Moduli scala minore armonica

Moduli scala minore melodica

Moduli scala minore napoletana

Moduli scala minore orientale

Moduli scala minore orientale-napoletana

Moduli scala pentatonica

Moduli scala blues

Moduli scala diminuita

Moduli scala esatonale

Moduli scala cromatica

Le scale interpretate

Capitolo 2 - Legatura tecnica

Legatura tecnica

Legato ascendente con corda a vuoto

Legato discendente con corda a vuoto

Legato ascendente e discendente con corda a vuoto

Combinazioni varie con corda a vuoto

Legato ascendente senza corde a vuoto

Legato discendente senza corde a vuoto

Legato ascendente e discendente senza corde a vuoto

Legatura con accordi tenuti

Legato slide (glissato)

Esercizi sulle legature

Capitolo 3 - Il bending

Notazione e realizzazione del bending

Alcuni esercizi sul bending

Capitolo 4 - L'arpeggio

Alcune formule di arpeggio

Studio sugli arpeggi n.1

Studio sugli arpeggi n.2

Studio sugli arpeggi n.3

Studio sugli arpeggi n.4

Studio sugli arpeggi n.5

Studio sugli arpeggi n.6

Studio sugli arpeggi n.7

Studio sugli arpeggi n.8

Studio sugli arpeggi n.9

Studio sugli arpeggi n.10

Studio sugli arpeggi n.11

Studio sugli arpeggi n.12

Studio sugli arpeggi n.13 - Tom

Studio sugli arpeggi n.14 - I Remember You

Studio sugli arpeggi n.15

Studio sugli arpeggi n.16

Capitolo 5 - Il blues

Lo schema blues

Esempio di accompagnamento rock blues

Alcuni frammenti di fraseggio blues

Esempio di solo sullo schema blues

Capitolo 6 - Costruzione degli accordi

Gli intervalli

Tavola degli intervalli

Gli accordi

Altri accordi

Realizzazione chitarristica

Moduli per arpeggi

Utilizzo delle scale e improvvisazione

Capitolo 7 - Accompagnamento ritmico-armonico

Studi sui ritmi

Capitolo 8 - Studi ed esercizi

Modulo preparatorio

Note ribattute

Esercizi meccanici di indipendenza

Contrazione e dilatazione

Cambio di corda e di posizione

Moduli sulle scale pentatoniche e blues

Moduli sulla scala maggiore

Moduli sugli arpeggi maggiori

Studio dilatatorio

Madrid - Studio in Re

Studio in Re

Forza e agilità - Studio

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GLI INTERVALLI Misurano la distanza tra due suoni in toni e semitoni. Il semitono   la distanza, in intonazione, pi  piccola fra due note vicine. Il tono comprende 2 semitoni. I semitoni si dicono diatonici quando le note hanno nomi diversi (es.: DO-REb). Viceversa, quando le note hanno lo stesso nome, i semitoni si diranno cromatici (es.: DO-DO#). Gli intervalli prendono il nome dal numero di gradi che abbracciano (es: DO-MI = intervallo di terza). Si presentano sotto la duplice forma maggiore o minore quelli di seconda, terza, sesta, settima. La quarta, la quinta e l ottava sono denominati giusti. Allargando di un semitono cromatico gli intervalli maggiori e giusti otterremo gli intervalli eccedenti; restringendo i minori e i giusti, quelli diminuiti.   possibile allargare o restringere ulteriormente di un semitono cromatico, e in questo caso otterremo gli intervalli pi  che eccedenti e pi  che diminuiti. Si ottiene il rivolto di un intervallo innalzando di un ottava il suono pi  grave o abbassando di un ottava quello pi  acuto. La somma dell intervallo naturale e del suo rivolto deve sempre dare un totale di nove. Inoltre, il rivolto si presenta sempre in forma contraria: l intervallo che allo stato naturale   maggiore diventa minore, quello eccedente diventa diminuito e viceversa; l intervallo giusto rimane giusto (l unisono non costituisce intervallo). Gli intervalli che superano il limite dell ottava vengono denominati composti tranne la nona che, quando fa parte del proprio accordo si considera semplice. Gli intervalli composti possono prendere il nome di quelli semplici ai quali corrispondono allargati di un ottava. 84 

TAVOLA DEGLI INTERVALLI TAVOLA DEGLI INTERVALLI DIMINUITO DIMINUITO UNISONO Unisono Impraticabile Impraticabile SECONDA Seconda Omologo Omologo MINORE MINORE GIUSTO GIUSTO MAGGIORE MAGGIORE ECCEDENTE ECCEDENTE Non Non costituisce intervallo intervallo TERZA Terza QUARTA Quarta QUINTA Quinta SESTA Sesta SETTIMA Settima OTTAVA Ottava 85 

Questo volume offre una trattazione completa e approfondita della tecnica chitarristica moderna, focalizzandosi specificamente sull'uso "popolare"