La sempre migliore comprensione dell’ecologia e dei sistemi a feedback ci ha permesso di riconoscere che ogni singolo organismo vivente è in costante contatto con l’ambiente circostante e viene di continuo influenzato da esso. Gli impulsi tattili, la postura del corpo, la temperatura ambiente, la fame o la sazietà sono solo alcuni dei tantissimi parametri che ci forniscono costantemente informazioni, le quali a loro volta influenzano il nostro funzionamento fisico e mentale senza che ne siamo consapevoli.
Tendiamo a credere che i nostri ritmi biologici siano indipendenti dall’ambiente, ma molti di essi li abbiamo originariamente acquisiti proprio grazie all’interazione con l’ambiente esterno. Non è un caso che il ciclo mestruale femminile corrisponda alle fasi del ciclo lunare, e neppure che tutti abbiamo un ritmo diurno approssimativamente della stessa durata. Vi è stato un tempo in cui la luce della luna e del sole di fatto hanno controllato in modo diretto queste funzioni, ma nel corso dell’evoluzione tali ritmi sono stati integrati nei nostri sistemi biologici.
Non appena nella pratica e nella letteratura medica è comparso il concetto di organismo quale entità olistica, si è iniziato ad accettare che corpo e mente siano interdipendenti. Tuttavia ad attirare l’attenzione è stata soprattutto la connessione tra corpo e mente in caso di reazione di attacco o fuga. Solo di recente si è iniziato a notare ed esplorare le interazioni tra corpo e mente (vale a dire fisiologiche e psichiche) coinvolte nella risposta di calma e connessione.