C’era una volta, in tutto il mondo, un’attenzione particolare per le neomamme, che venivano festeggiate e accudite.
Sì, anche nel mondo occidentale. Oggi sembra che ci sia una credenza fuorviata che queste pratiche siano “esotiche” e superate, ritrovabili solo nelle
culture dei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, il fatto che pratiche post parto tradizionali siano presenti in ogni continente dovrebbe farci fermare a
pensare.
Cambridge, dove abito, è una città multiculturale in cui ho avuto l’opportunità di parlare con molte madri delle loro esperienze. Le somiglianze che si
ritrovano tra pratiche tradizionali in diverse parti del mondo mi affascinano. Gli ingredienti usati per cucinare piatti per il post parto possono
essere diversi, ma l’obiettivo è sempre quello di far riguadagnare energie alla neomamma. Ci sono diversi metodi e tessuti usati per fasciare, ma le
fasciature sono universali. Diverse persone vengono ad aiutare la neomamma, ma il principio di fondo è che il riposo è la cosa più importante, e altre
persone dovrebbero occuparsi delle faccende di casa. C’è anche un’intesa condivisa che il sostegno sociale è essenziale e che la neomamma non può fare
tutto da sola.
In molte culture le settimane dopo il parto vengono riconosciute come un periodo unico, durante il quale, se seguita con premura, una donna ha
l’opportunità di rigenerarsi, di ricomporsi, con conseguenze a lungo termine per la sua salute e il suo benessere.