Sembra buonsenso che una sana alimentazione sia essenziale per un recupero ottimale della neomamma. Anche la
scienza occidentale riconosce che far crescere e partorire un bambino (e dargli da mangiare) esaurisce le sostanze nutritive della madre1.
La saggezza tradizionale ne ha sempre preso atto, e le pratiche culturali in tutto il mondo prevedono ricette sane che nutrano la neomamma. Alcuni cibi
sono pensati per promuovere la guarigione e rimettere in salute, come anche alcune erbe e tonici. Molte culture hanno anche delle restrizioni sulla
dieta, perché si crede che i cibi proibiti causino malattie, se non subito, più in là nel tempo. La più comune è l’evitare cibi e bevande freddi, sia in
senso letterale che energetico2. Tutti sappiamo che piatti caldi e corroboranti, come la zuppa di pollo, vengono tradizionalmente offerti
alle persone in convalescenza, e che quando ci sentiamo deboli o stiamo male abbiamo una voglia matta di questi cibi caldi e confortevoli, quindi ha
senso proporli anche alle neomamme. È ovvio che gravidanza e parto non sono “malattie”, ma considerare la neomamma come una persona che si sta
riprendendo e trattarla come tale rende più probabile che le persone che verranno a farle visita portino dei regali o del cibo. Cosa c’è di più
confortevole di un pasto preparato in casa con affetto?