L’indulgenza è la forma più cortese del distacco.
Abel Bonnard
capitolo 5
L’indulgenza è la forma più cortese del distacco.
Abel Bonnard
Terminare l’allattamento è un’esperienza di distacco e, come tutte le separazioni, può essere doloroso sia per voi mamme che per i vostri bambini. Il distacco è in qualche modo una perdita, significa lasciarsi alle spalle quei momenti così intimi e pieni d’amore che caratterizzano le poppate dei bimbi a tutte le età. La poppata è un momento unico, che lascia spazio solo alla mamma e al suo piccolo, lei è per lui e lui è per lei. Voi mamme che terminate l’allattamento forse avrete altre occasioni nella vita per allattare di nuovo altri figli, mentre il piccolo termina così la sua esperienza e ne rivivrà solo un ricordo. Ma come ogni altro distacco, anche questa esperienza può trasformarsi in una crescita, per il piccolo e per la mamma. La mamma lascia da parte il suo ruolo di nutrice fisica, ma conserverà sempre quello di nutrice affettiva. Il piccolo lascia il seno e si integra completamente nell’alimentazione famigliare che l’accompagnerà negli anni futuri. Una mamma che smette di allattare potrebbe sentirsi non più così necessaria per il suo bambino, ma è solo una sensazione. Avete presente quella sensazione di essere indispensabili per il vostro bambino? L’avete nutrito e cresciuto nel vostro corpo, l’avete partorito (non importa se naturalmente o con cesareo) con quel dolore che si sopporta solo per l’amore dei propri bambini e poi l’avete allattato e vi siete sentite così forti e importanti per la vostra capacità di essere colei che alimenta affettivamente e fisicamente il vostro bambino. Ora, anche se il vostro obiettivo fosse smettere di allattare, potreste comunque sentire il peso della mancanza delle poppate che, se anche forse torneranno, riguarderanno un altro bimbo, e non più questo. Avete presente la nostalgia della pancia quando il bambino nasce? È in qualche modo una situazione simile. Forse avrete altri bambini e la pancia tornerà. O forse no. Ma questo bimbo nella pancia non ci tornerà più. Razionalmente è facile fare delle considerazioni, certo. È meno facile fare i conti con le emozioni.
La bella notizia è che c’è un modo (e forse tanti altri) per superare un momento difficile: il distacco non si può che attraversarlo e quindi viverlo per uscirne trasformate. Trasformate in donne che hanno vissuto e che si sentono più forti. Donne che ricordano con affetto i momenti di allattamento e sanno ridere di quelle situazioni in cui i bimbi sembravano essere morbosamente attaccati al seno da non sapere come farne a meno. E chissà, quando un giorno sarete nonne e vi guarderete indietro nella vostra vita, sorriderete pensando con tenerezza all’allattamento. E i vostri figli cresceranno portando dentro di sé il valore dell’allattamento e dell’accudimento e a loro volta saranno in grado di crescere i loro figli con cura e attaccamento.
Anche i vostri piccoli hanno necessità di vivere il distacco, starci dentro e poco per volta, rispettando i loro tempi, uscirne cresciuti e più pronti per affrontare le esperienze future, le relazioni con gli altri bambini, la scuola e tutto il resto. I piccoli allattati, e che hanno ricevuto pronte risposte alle loro necessità, presto dimostreranno autonomia, certi di ritrovare una mamma sempre pronta in caso di necessità.
Alcune diadi mamma-bambino necessitano di più tempo per vivere e superare il dolore e la frustrazione del distacco, mentre per altre può essere più veloce. Non c’è nulla di giusto o sbagliato, ci sono il vostro tempo e il vostro modo. Viveteli fino a che siete pronti ad andare oltre. E se avete bisogno di un sostegno fatevi aiutare. Dal vostro prezioso compagno, dalla vostra famiglia, dalle vostre amiche, dalle mamme alla pari, dall’ostetrica e da altri professionisti della salute. Non vivete la difficoltà in solitudine, perché ci sono molte persone intorno a voi che sono desiderose di aiutarvi. Accettare l’aiuto non significa non essere capaci, significa farsi accompagnare in un momento di vulnerabilità per riscoprire le proprie grandi e preziose potenzialità.
Durante questo percorso non mancheranno momenti di serenità, di ottimismo, come anche di rabbia, frustrazione, stanchezza, impotenza e altro ancora. Non preoccupatevi, succede proprio così. Accogliete ogni emozione e stato d’animo, trovate dei modi per esprimervi, lasciate andare ogni cosa e proseguite ritrovando la fiducia.
Quando sarete andate oltre e vi guarderete indietro, scoprirete che non è stato così difficile e vi vedrete chiaramente come una persona piena di risorse.