Torniamo a una delle domande che ci siamo posti qualche capitolo fa: chi sono io? Scrive Silvia Vecchini nel già citato Una frescura al centro del petto:
Raimon Panikkar, autore di un piccolo libro intitolato L’altro come esperienza di rivelazione, direbbe che prima di essere il “prossimo”, il “fratello”, l’altro è una parte di noi che non conosciamo, l’altera pars che è in ognuno di noi: «L’altro è quella dimensione nascosta e sconosciuta che fa parte di me e che io, quando penso in una certa forma, vedo come esterna a me stesso».92 Avvicinarsi, aprirsi all’altro richiede necessariamente di avvicinarsi a se stessi. Questi due cammini procedono insieme e si illuminano a vicenda.93
Non è possibile definire se stessi se non in relazione con l’Altro.