Nella vita l’unica cosa certa è la morte, cioè l’unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza.
Søren Kierkegaard
capitolo 7
Nella vita l’unica cosa certa è la morte, cioè l’unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza.
Søren Kierkegaard
Chi siamo? Perché siamo qui? Da dove veniamo? Dove andremo? Cosa c’è prima della vita e dopo la morte? Sono le domande della filosofia, proprie di un desiderio umano di trovare risposte a una domanda più grande: cosa c’è oltre ciò che non vediamo? È davvero tutto qui?
La letteratura in generale, e gli albi illustrati nello specifico, sono un luogo perfetto e straordinario dal quale esplorare anche oltre ciò che è esplicito ed evidente, in cui familiarizzare con l’ignoto, l’altrove e l’aldilà, attraverso le più disparate vie. Divertiamoci ad esplorarne alcune.
La pagina bianca
La pagina bianca è lo spazio dell’immaginazione, è ogni storia in potenza. Nucleo generativo di ogni possibilità nel quale convivono il niente e il tutto, è un luogo carico di attesa e aspettativa verso ciò che sarà.
Il libro Dove sono tutti?103, dell’artista e autore americano Remy Charlip, inizia con una pagina completamente bianca su cui sono stampate soltanto quattro parole: «Ecco un cielo vuoto ». Il segno scritto ferma e sigilla il contesto nel quale andranno a muoversi i successivi elementi: il bianco ha preso vita e sta diventando una storia. Uno alla volta, pagina per pagina, entrano in scena i personaggi e le figure che animano il racconto: «Un uccello vola su nel cielo», «Il sole brilla nel cielo», «Ecco le colline proprio sotto il cielo» e così via, andando a creare per addizione il mondo della storia in cui le figure agiscono. A un tratto qualcosa accade e il registro cambia: «Una nuvola nera passa nel cielo» e la pagina da bianca diventa grigia. Da questo momento in poi l’autore agisce per sottrazione, andando a nascondere pagina per pagina gli elementi che, come sono entrati, uno alla volta escono di scena. L’ultima è una tavola senza testo, nella quale compare solo un cielo plumbeo con una fitta pioggia che cade. La domanda del titolo, ora, punta il fascio di luce in una dimensione entro la quale non è così banale trovare certezze: dove sono tutti? Che fine hanno fatto l’uccello, il sole, l’uomo, il cervo, il bambino e tutti i personaggi della storia? Hanno smesso di esistere? Esistono solo quando il libro si apre nuovamente e il lettore li riattiva? Continuano a vivere nella mente di chi liha “importati” nel cervello e nella memoria? C’è un altrove daimmaginare?