capitolo 5 La saggezza della menopausa lla pubertà, una ragazza vive nel proprio corpo degli sconvolgimenti ormonali e delle trasformazioni legate alla propria crescita. Gli ormoni che agiscono sui suoi cicli mestruali la configurano progressivamente a consacrare la propria energia agli altri e a prendersi cura di loro. E tuttavia a ogni ciclo, pochi giorni prima delle mestruazioni, la diminuzione degli ormoni ricorda alla donna di non dimenticarsi di sé. A Questa configurazione ormonale della donna al dono di sé stessa conosce uno sconvolgimento intorno ai 50 anni: la donna entra in una nuova tappa della sua vita. Nelle nostre società occidentali, la menopausa è talvolta interpretata come la fine della femminilità. I cambiamenti che essa provoca possono essere vissuti con difficoltà, e l’ignoto fa paura. Eppure gli anni attorno alla menopausa formano una tappa costitutiva della vita di una donna. Attualmente il periodo dopo la menopausa può essere lungo tanto quanto quello in cui la donna è in grado di procreare. 90 Quale posto particolare prende questo periodo di transizione nella vita della donna? Quale nuova fecondità può esservi allestita? Note La menopausa è l’arresto del ciclo ovarico, il cui segno più evidente è la fine delle mestruazioni. 90 Un tesoro da riscoprire? Differenti visioni della menopausa Molteplici fattori incidono sul modo di vivere la menopausa. I valori, le idee e le norme sociali, le attese della società riguardo alle donne influenzano non solamente la loro visione della menopausa, ma anche la loro comprensione di questa realtà, nonché le loro attitudini e i loro comportamenti. A seconda della visione – positiva o negativa – che esse hanno della menopausa, possono approcciarsi a questa tappa in modo differente. Si constata che le manifestazioni e le percezioni fisiche ed emozionali della menopausa variano a seconda di latitudini, longitudini e culture: se la menopausa è universale, la sua percezione non lo è! In Cina e in India, le donne in menopausa vengono considerate persone mature e sagge. Nel Giappone tradizionale, non esiste una parola per designarla – la menopausa è un “non-evento” – e lì soltanto il 15% delle donne accusa vampate di calore. Lo si può spiegare in parte con l’alimentazione (in particolare per il forte apporto di soia), ma questo solo dato non basta a giustificare una tale differenza di vissuto. In alcune culture tradizionali africane o indiane, la menopausa è pensata come un accrescimento dei poteri della donna. in toto In Occidente, la menopausa è sovente percepita come un evento negativo. Essa segna più la fine di un’epoca (nella fattispecie, quella della fertilità) che l’inizio di una nuova era. Essa è associata alla vecchiaia e all’inizio di un degrado fisico. Sulle donne vengono esercitate pressioni sociali che le incitano a restare giovani e belle: attenuare o cancellare i segni dell’invecchiamento sembra a molti un imperativo inderogabile. Nella nostra cultura europea, la nozione di menopausa ha conosciuto un’evoluzione al ritmo dei cambiamenti dei paradigmi medici. L’interesse medico per la menopausa è piuttosto recente, considerando che il termine non compare se non nel XVIII secolo. Una donna in menopausa è considerata anzitutto sotto il profilo medico: eccola “soggetto a rischio” per le malattie cardiovascolari, l’osteoporosi e ancora alcuni tipi di cancro. Le narrazioni sociali, mediche e mediatiche attuali descrivono questo periodo nel segno della patologia – fisica, psicologica e al contempo emozionale. Esse impongono in qualche modo una “grammatica” della menopausa, quasi un quadro obbligatorio, e spesso le donne non ne parlano se non in termini di sintomi, benché non tutte ne accusino le manifestazioni. La menopausa non è dunque considerata come una trasformazione, ma come un impoverimento, una , un’involuzione sia fisica sia mentale. Non ci sarà un tabù da rompere, in merito alla menopausa? deminutio Decostruire certi miti Ai nostri giorni resta difficile decostruire certi miti sulla menopausa. E se cambiassimo prospettiva per percepire l’arrivo della menopausa come un atto di saggezza del corpo? «La menopausa è una malattia!» No, la menopausa è un fenomeno fisiologico tanto naturale quanto la nascita, la pubertà e le mestruazioni. Questo periodo di transizione riguarda tutte le donne, di ogni tempo, quali che siano le loro culture e le loro origini etniche. La fine della fertilità biologica è una tappa normale nello sviluppo fisiologico delle donne. Descrivendo la menopausa come una “carenza” o uno “scompenso ormonale”, che causa numerosi disturbi fisici e psicologici, il discorso medico alimenta l’idea che si tratti di un problema di salute da curare. Attraverso la sua ipermedicalizzazione, la menopausa corre il rischio di essere presa per una malattia laddove è invece piuttosto un rito di passaggio. «La menopausa è l’inizio della vecchiaia…» Una donna può sperare di vivere ancora trenta o quarant’anni, dopo la sua menopausa. La fine dei suoi cicli non significa la fine del suo ruolo attivo nella società. Ogni essere umano invecchia quotidianamente, un poco al giorno e fin da quando nasce. Questo invecchiamento si manifesta differentemente a seconda dell’eredità, della salute, dello stile di vita… indipendentemente dalla menopausa. «La menopausa è la fine della femminilità e della sessualità» Ogni donna ha la propria visione della femminilità e della sessualità. La cultura, i valori personali, la società e le esperienze di ciascuna influenzano il suo modo di vivere la sessualità dopo la menopausa. Una sessualità che si sia realizzata prima di quel traguardo avrà forti possibilità di proseguire anche per il seguito. I canoni estetici attuali fanno del corpo giovane l’apice della bellezza, cosa che può pregiudicare la donna in menopausa, e tuttavia il fascino e la tenerezza non contribuiscono anch’essi alla bellezza di ogni singola donna? Con l’età, le relazioni sessuali dell’uomo e della donna rallentano, ma questo non implica la fine del desiderio sessuale né la fine della gioia nel testimoniarsi l’amore reciproco mediante l’unione dei corpi. La sessualità conserva tutto il proprio senso. Se la sessualità è stata vissuta con difficoltà fino ad allora, la menopausa è l’alibi per mettervi un punto. In caso contrario, essa può apportare una liberazione in rapporto alla questione della gravidanza che può far seguito a un’unione. Grazie alla continenza vissuta in periodo fertile e alle unioni in periodo infertile post-ovulatorio, la coppia impara a concertare le differenti dimensioni del desiderio e si prepara alla sessualità in periodo di menopausa. Il piacere e l’eccitazione impiegano più tempo ad arrivare. Può svilupparsi una sessualità più dolce. «La menopausa è la fine della produttività» In questa tappa della loro vita, le donne hanno acquisito molta esperienza, molte conoscenze, e sviluppato una riflessione di cui molti possono giovarsi. Certo, nella nostra società la performance, il rendimento e il lavoro rimunerato valgono spesso da criterî per valutare la produttività di una persona. Se però tutte le competenze e i contributi delle donne in menopausa venissero riconosciuti, vedremmo la ricchezza e la fecondità di questo periodo della loro vita! Il momento della menopausa è una fase di trasmissione e di cura del resto della famiglia. Le donne cessano di avere figli per occuparsi della generazione successiva, perché tutte le generazioni della famiglia possano vivere sostenendosi. La donna ritrova un equilibrio per poter tornare a donarsi nuovamente. Che cos’è la menopausa? Una tappa naturale Si distinguono più tappe, nel processo della menopausa. Le condizioni che la innescano si affastellano progressivamente. La comincia verso i 40-45 anni. I cicli cominciano a variare. Progressivamente, il carattere ciclico proprio alla natura femminile diminuisce. Talvolta le donne non hanno segni, e i loro cicli restano regolari prima di arrestarsi bruscamente con la menopausa. La perimenopausa è caratterizzata da due fenomeni complementari: la rarefazione progressiva dei follicoli nelle ovaie e l’aumento della produzione di FSH e di LH. Lo stoccaggio di follicoli tocca numeri insufficienti per funzionare in maniera ottimale, e col tempo i follicoli degenerano diventando incapaci di produrre ovuli e sprigionare ormoni. Questo periodo si traduce in un calo ormonale: le ovaie secernono sempre meno progesterone. Per compensare, l’ipofisi invia grandi quantità di FSH e di LH a stimolare le ovaie. Gli ormoni ovarici si riducono e quelli ipofisari aumentano. Ciò comporta uno squilibrio ormonale chiamato iperestrogenismo relativo, possibile fonte di complicazioni mediche. Il crollo degli ormoni di origine ovarica può accompagnarsi per alcuni anni a disturbi simili alla sindrome premestruale. Poi la secrezione ovarica di estrogeni scende a sua volta. Alla fine della perimenopausa, progesterone ed estrogeni non vengono più secreti dalle ovaie. perimenopausa La è uno stato fisiologico che marca la fine della fertilità. Etimologicamente, questo termine significa la fine delle mestruazioni (dal greco – mese, mestruazioni – e – cessazione, fine). Il meccanismo dell’ovulazione, che fin dalla perimenopausa funziona sempre meno bene, finisce per arrestarsi. L’attività delle ovaie rallenta, le ovulazioni diventano rare. Le regole, che possono essere lunghe o brevi, abbondanti o assenti, si estinguono progressivamente. I cicli diventano irregolari fino a cessare completamente Si dice che una donna è in menopausa quando non ha più mestruazioni per un anno di seguito. menopausa menos pausis Poi, fino alla fine della vita della donna, le ovaie “dormono” e gli ormoni femminili sono piuttosto bassi, senza cambiamenti ciclici. Degli estrogeni vengono secreti ormai, in piccole quantità, solo da altri organi – come le ghiandole surrenali e il tessuto adiposo. Inoltre le ovaie e le ghiandole surrenali secernono anche deboli quantità di androgeni (ormoni piuttosto mascolini). Poiché questa secrezione non è più compensata dagli ormoni “femminini”, possono sopraggiungere modificazioni fisiche, psichiche e fisiologiche. Tappe della menopausa Un processo graduale L’entrata in menopausa è un processo che si stende su diversi anni. La menopausa non arriva per tutte le donne alla medesima età: ciò può dipendere da diversi fattori, come l’eredità e gli antecedenti famigliari, il modo di vita, l’alimentazione, lo stress, il tabacco… è difficile determinare in anticipo l’età della menopausa. Alcune cifre L’età media della menopausa oscilla attorno ai 51 anni, ed è alla metà del 47° anno di vita che si manifestano i primi sintomi della perimenopausa. Le donne tra i 50 e i 54 anni sono in menopausa per l’83%. Per il 10% lo sono prima dei 45 anni e per il 10% dopo i 55. Per l’1% le donne hanno segni di menopausa naturale prima dei 40 anni. Quando essa – rarissimamente – sopraggiunge dopo i 58 anni, si parla di “menopausa tardiva”. Da sapere L’età delle prime mestruazioni, il numero di gravidanze e l’assunzione della pillola non hanno incidenza sul momento in cui sopraggiunge la menopausa. Vivere questo periodo di transizione I cicli mestruali in perimenopausa La perimenopausa si caratterizza per il lento declino dell’attività ovarica. Lo stock di ovociti diminuisce progressivamente fino a esaurimento, e l’ovulazione diventa sempre più difficile e irregolare, prima di scomparire totalmente. Gli ormoni ovarici calano bruscamente – prima il progesterone, poi gli estrogeni. Questo periodo dura da dieci a vent’anni, e approssimativamente abbraccia il ventennio tra i 35 e i 55 anni. I cicli diventano sempre meno fertili e il concepimento di un bambino resta possibile ma sempre più aleatorio. I cicli sono interpretabili coi metodi di osservazione del ciclo, ma devono applicarsi delle modalità specifiche: idealmente, esse necessiterebbero di essere apprese in compagnia di un formatore. All’inizio della perimenopausa, la fase pre-ovulatoria si accorcia: l’ovulazione e l’innalzamento della temperatura hanno luogo prima e i cicli diventano complessivamente più brevi. L’ovulazione può sopraggiungere già dall’ottavo giorno del ciclo. Più tardi, possono fare la loro comparsa dei cicli lunghi e irregolari, congiungamente a una fase luteale abbreviata. La risposta ovarica alla stimolazione ipofisaria rallenta, e ciò può comportare l’allungamento dei cicli con l’allontanamento dell’ovulazione (che sopraggiunge al ventesimo, trentesimo o anche quarantesimo giorno del ciclo). Questa ovulazione è talvolta preceduta da tentativi infruttuosi di ovulazione, sottolineati dalla comparsa – per qualche giorno – dell’elisir di vita. 91 92 Note La fase luteale è quella che segue l’ovulazione. 91 L’ipofisi invia gli ormoni FSH per stimolare i follicoli ovarici e l’LH per provocare l’ovulazione. 92 Lungo gli anni che precedono la menopausa, l’intensità e la durata delle emorragie varia (a causa della diminuzione del progesterone). Le mestruazioni possono essere più forti, più lunghe o più irregolari. La secrezione dell’elisir di vita può diventare povera, in questo periodo, o al contrario molto abbondante (a causa della diminuzione degli estrogeni), e la temperatura presenta talvolta una più debole escursione: l’analisi che porta a discernere i giorni fertili da quelli infertili è dunque più difficile. L’osservazione della consistenza, dell’apertura e dell’altezza del collo uterino si rivela allora assai utile. Dopo queste perturbazioni del ciclo (ovulazione anticipata o ritardata e secrezione di progesterone insufficiente) arriva un giorno la menopausa definitiva: l’arresto delle ovulazioni e delle mestruazioni. Il carattere ciclico proprio del femminino scompare. Se la donna utilizza una contraccezione ormonale (pillola o spirale ormonale), la fine della sua fertilità non sarà visibile: continuerà allora probabilmente ad avere sanguinamenti regolari, anche una volta superata l’età della menopausa. Per sapere se è o no in menopausa, dovrà sospendere la contraccezione ormonale e vedere se le emorragie si manifestano ancora regolarmente. L’installazione della menopausa Fino a quando la donna ovula e ha le sue mestruazioni, ella ha i mezzi per riconoscere i momenti infertili, grazie alla temperatura. Per prudenza, la coppia può scegliere di non avere delle unioni se non nella seconda fase del ciclo, se i segni della prima non permettono di avere certezze. Nel primo anno di menopausa, la donna non può sapere di aver vissuto le sue ultime regole e che non avrà più ovulazioni né escursione termica. È necessario un anno senza ovulazione e senza mestruazioni per considerarsi in menopausa. Quello può essere un anno difficile per la coppia: l’osservazione dell’elisir di vita, con l’aiuto del metodo al quale la coppia si sarà formata, si rivelerà essenziale. Sostegno dell’entourage La donna può essere destabilizzata dalla fase che attraversa: lascia quel che ha vissuto e avanza verso l’ignoto. Nella coppia, questo delicato periodo di transizione potrà viversi in due: benché estraneo agli sconvolgimenti che vive la sua donna, l’uomo sarà in grado di sostenerla mediante un ascolto benevolo, come avrà già fatto nel corso delle stagioni del ciclo o nella maternità. L’uno e l’altra si aiuteranno a vicenda attraverso il dialogo: confidando le proprie difficoltà al coniuge, la donna gli permetterà di partecipare a questa nuova tappa della loro vita di coppia; e lui aiuterà lei ad accettarsi nella nuova differenza che vive, e ritroverà con lei un’altra forma di fecondità. I tre pilastri della salute in menopausa L’attività fisica, l’alimentazione sana e l’equilibrio psichico su cui sono già stati evocati i benefici nel capitolo sul ciclo, sono pilastri ancora più imprescindibili con l’approssimarsi della menopausa. Ecco alcune dritte per collocarli nella vita quotidiana. L’attività fisica È indispensabile avere un’attività fisica regolare: venti minuti al giorno o trenta minuti tre o quattro volte la settimana. Sono possibili tutti gli sport dolci, posto che si alternino lo sforzo e la resistenza, e che si privilegino quelli con impatto sul suolo e che si svolgono all’esterno. La camminata resta dunque un modo eccellente per tenersi in forma. L’interesse di questa attività fisica è molteplice: esercita le articolazioni, consolida la trama ossea, disintossica l’organismo e agisce da regolatore dell’umore – cosa ancora più necessaria se si vivono situazioni stressanti di qualsivoglia ordine. Quest’attività fisica regolare contribuirà a minimizzare le vampate di calore, sia nell’intensità sia nella frequenza – un po’ come se il corpo eliminasse mediante l’attività fisica l’effervescenza contenuta e accumulata in quel periodo. Un’alimentazione sana Per consentire al corpo di meglio adattarsi ai cambiamenti e di conservare un equilibrio ormonale, un’alimentazione sana è necessaria e manterrà il corpo in buona salute. Essa aiuterà a minimizzare i sintomi associati alla menopausa, a prevenire l’osteoporosi, ad assicurare la salute del cuore e dei vasi sanguigni, a limitare i dolori articolari e a favorire il benessere… Ecco una lista – ispirata al regime mediterraneo cretese – di alimenti da privilegiare durante la menopausa: frutta e legumi (vitamine, fibre, antiossidanti, minerali); grassi buoni (pesce, olii vergini – olive, colza, noci – mandorle, nocciole); proteine buone (pollame, pesce, proteine vegetali); idrati di carbonio a basso indice glicemico; liquidi in quantità sufficienti (acqua, tisane); fito-estrogeni (soia, lenticchie, ceci, albicocche secche). Durante il tempo di transizione della perimenopausa, e nel corso della menopausa vera e propria, esistono alcuni bisogni specifici: L’ è importante per consolidare le ossa e i muscoli, e partecipare al meccanismo di difesa immunitaria. La razione proteica dev’essere maggiorata, prendendo la precauzione di equilibrare le proteine animali e vegetali e vigilando a che l’apporto di proteine sia maggiore al principio di giornata e a mezzodì e più debole la sera. apporto di proteine L’ , per il consolidamento delle ossa, deve essere sufficiente. Latticini e prodotti caseari non sono indispensabili, per l’apporto di calcio. Certo, ne contengono, ma i prodotti messi a disposizione dei consumatori nella grande distribuzione contengono anche elementi nefasti, come stimolatori della crescita e sostanze tossiche, nonché del sodio (che già di per sé abbonda fin troppo nella nostra alimentazione). E poi genererebbero delle sostanze acidificanti per l’organismo, le quali dovranno essere compensate, tra l’altro, dal calcio delle ossa (cosa che potrà aumentare l’osteoporosi). Il calcio si trova principalmente nella frutta e nei legumi, e il suo assorbimento è facilitato dalla vitamina D. Essa è sintetizzata mediante la pelle grazie a un’adeguata esposizione solare, ma alle nostre latitudini è illusorio contare su questa sola fonte. Si trova della vitamina D anche nei pesci, in particolare nel fegato di merluzzo e nel suo olio. Malgrado ciò, la maggior parte della popolazione soffre di deficit di vitamina D: una integrazione è quasi indispensabile in inverno, con assunzioni giornaliere. apporto di calcio e di vitamina D Un è pure indispensabile per il buon funzionamento delle nostre membrane cellulari e del nostro sistema immunitario. I suoi effetti benefici sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari e neuro-degenerative, come i disturbi dell’umore, la depressione o il morbo di Alzheimer, sono conclamati. Questi grassi buoni sono presenti in alcuni olii vegetali, come l’olio di colza o l’olio di noci, ma anche nei pesci grassi di piccola taglia come lo sgombro, la sardina, l’aringa o il salmone. apporto sufficiente di omega-3 In ultimo, in questo contesto di sconvolgimento ormonale, si possono ritenere due consigli interessanti: L’ è vivamente raccomandato in tutte le tappe delicate della vita: esso può dunque rivelarsi utile in fase di perimenopausa, specialmente per limitare i disagi delle vampate di calore. Quest’olio è benefico pure per la pelle, e si assume sotto forma di capsule, mediante cure puntuali o per tutto il corso della perimenopausa. apporto di olio di enotera Delle che mimano l’azione degli estrogeni apportano un aiuto prezioso per moderare gli squilibri: il lino, la soia, le leguminose… Tali sostanze necessitano però di una buona flora intestinale. sostanze vegetali Nella misura del possibile, è auspicabile che si cessi l’assunzione di sostanze tossiche e di droghe, in particolare del tabacco, ma pure dell’alcool in eccesso. Un bicchiere di vino rosso al giorno è benefico per la donna, in ragione degli antiossidanti che contiene, ma ogni goccia d’alcool oltre quella soglia le diventa deleteria. Le raccomandazioni or ora evocate permettono di prevenire le malattie che possono manifestarsi in menopausa: principalmente patologie cardiovascolari, cancri e osteoporosi. L’equilibrio psichico La menopausa è un periodo di instabilità ormonale che può avere ripercussioni sulla dimensione della psiche. Il deficit di progesterone, che sopraggiunge durante la menopausa, priva la donna di sostanze sedative naturali – questo la agita e la rende più nervosa. D’altra parte, il deficit di estrogeni, più tardivo, può darle una sensazione di instabilità. Talvolta la donna oscilla tra il nervosismo e la depressione: se questo capita, è utile (ove ciò non sia già stato fatto) lavorare su di sé e considerare un percorso di gestione delle emozioni mediante diversi approcci, come le tecniche di respirazione, la (che è una meditazione di piena coscienza), la coerenza cardiaca o la psicoterapia. mindfulness Il rispetto dei ritmi naturali In questa tappa della vita, è indispensabile vigilare con cura ancora maggiore a che si abbia una buona qualità e una sufficiente quantità di sonno, nell’ordine delle otto ore per notte. I ritmi sfrenati e le notti troppo brevi non perdonano più: la qualità del sonno condiziona la vitalità del corpo durante la giornata seguente, e le notti sono talvolta naturalmente agitate da vampate di calore e/o sudate notturne – sono cose che devastano il sonno e nuocciono al riposo e al recupero fisico. È importante mantenere (o recuperare) il comfort delle notti . 93 Note Si vedano le raccomandazioni a proposito dell’igiene di vita, pp. 88 e seguenti. 93 Alleviare i sintomi Sintomi diversi È possibile agire sulla maggior parte dei sintomi della menopausa: non sono una fatalità e alcune donne neanche li avvertono tutti. Questi sintomi possono essere legati allo stato generale (debolezza, usura del corpo, scarsità di riserve…), ma sono provocati soprattutto dagli squilibri ormonali legati al calo dei tassi di progesterone e poi di estrogeni. Possono sopraggiungere sintomi legati alla menopausa: un (causato dalla modificazione delle riserve adipose); aumento di peso delle , notturne o diurne, numerose o rare, imbarazzanti o meno; vampate di calore una maggiore : la massa ossea diminuisce (osteoporosi), i rischi cardiovascolari aumentano; fragilità del corpo un della pelle e delle mucose; inaridimento dei . disturbi urinari Altri disagi possono apparire, in questo periodo, per molteplici cause: l’invecchiamento, lo stress, lo stile e l’igiene di vita, lo squilibrio di alcune ghiandole endocrine… Malgrado un’alimentazione sana, un’attività fisica regolare e una buona gestione delle emozioni, nella donna possono sussistere dei disagi ai quali sarà necessario rimediare, soprattutto se alterano la sua qualità di vita. Consigli dell’autrice Una consultazione ginecologica può essere effettuata tutti gli anni (pap-test, mammografia…), e si facilitano così alcuni esami di screening. Le ostetriche sono abilitate a realizzare questo accompagnamento ginecologico, e così si offre anche l’occasione per la donna di trovare un luogo di ascolto e di sostegno. Alcuni medici propongono dei trattamenti ormonali sostitutivi (THS). Questi ormoni possono avere degli effetti collaterali: l’assunzione prolungata di estrogeni comporterebbe un più elevato rischio di contrarre un cancro all’endometrio e al seno. Se i disagi sono importanti, non bisogna esitare a ricorrere alle medicine naturali per trovare una terapia appropriata: agopuntura, omeopatia, naturopatia, fitormonoterapia… Vampate di calore e sudorazioni notturne Sono il sintomo più frequente. Legate al calo degli estrogeni e all’innalzamento dell’FSH, cominciano con la perimenopausa e scompaiono il più delle volte uno o due anni dopo la cessazione delle mestruazioni, ma possono persistere anche oltre. Le vampate di calore provengono da una dilatazione improvvisa dei vasi sanguigni che irrigano la pelle della testa e del collo, e comportano calore e rossore per via di una deregolazione della temperatura centrale. Le sudate notturne possono essere imbarazzanti: esse hanno nondimeno l’aspetto positivo del costituire una via di eliminazione cutanea delle tossine , e almeno in questo aspetto sono un surrogato delle ormai scomparse mestruazioni. 94 Note Le tossine naturali provengono dal metabolismo delle cellule e dalla digestione. Si tratta di “rifiuti domestici” di cui le cellule e il corpo devono sbarazzarsi quotidianamente. 94 Accorgimenti Mi vesto con abiti in cotone. Evito i fattori scatenanti: stress, alcool, bagni caldi… Vivo le vampate di calore come delle ondate, distendendomi e respirando profondamente. Faccio dell’esercizio fisico per allenare il mio corpo ad adattarsi ai cambiamenti di temperatura. Privilegio degli alimenti a indice glicemico basso. Mi aiuto con la fitoterapia ( , enotera). Actæa racemosa In caso di disturbi severi che incidano fortemente sulla vita quotidiana, sarà auspicabile un accompagnamento medico. I disturbi psichici Disturbi dell’umore, del sonno, perdita di memoria e calo della libido sono fortemente mitigati dall’introduzione della crononutrizione. Essa consiste nel mangiare tre pasti al giorno: una colazione grassa e ricca di proteine (ad esempio con delle uova), un pranzo composto di proteine animali e di legumi, una merenda a base di frutta fresca e secca e di cioccolato fondente, e una cena leggera con alimenti facili da digerire (zuppe, legumi, insalata, pesce – il tutto accompagnato da buoni olii). Questo metodo equilibra i neurotrasmettitori, come la dopamina, la serotonina e la melatonina, ormoni che regolano rispettivamente il desiderio e il dinamismo, l’umore e il sonno. Accorgimenti Adottare un regime crononutrizionale. Rispettare l’alternanza veglia-sonno sui cicli di 24 ore, avendo cura che essa sia ricalcata sulle naturali variazioni di luminosità e di temperatura. Accettare le sudate notturne che purificano il mio corpo. Secchezza cutanea e secchezza delle mucose La secchezza delle mucose concerne in particolare quella della vescica (cosa all’origine delle cistiti recidive) e quella della vagina (all’origine di alterazioni della qualità della vita sessuale). È la diminuzione degli estrogeni a comportarla. Accorgimenti È bene idratarsi, conservando sempre un’alimentazione equilibrata e ricca di verdure. Assumere eventualmente dei probiotici (micro-organismi viventi, utili alla flora intestinale e vaginale). Utilizzare quasi sistematicamente del lubrificante durante i rapporti sessuali. Assumere dell’olio di enotera e di borragine, che permettono di mantenere buona la qualità della pelle e delle mucose, restituendo loro una certa duttilità. Vivere positivamente la menopausa L’ambiente determina fortemente la salute. Non ci si stupirà constatando che nelle culture in cui la menopausa è vissuta come un evento positivo i suoi sintomi si manifestano ben meno intensamente (o quasi per nulla). Le donne possono vivere differentemente la loro menopausa a seconda del loro ambiente fisico e sociale; fattori locali come l’esposizione solare, il nutrimento o il modo di vita entrano pure in gioco. Alcune donne che vivono in una società che valorizza la menopausa ne esperiscono poco i disagi fisici e psicologici. Resta altresì vero che l’azione del cervello sul corpo può essere molto benefico, più o meno come avviene quando si dà un effetto placebo in mancanza di vero principio attivo medico: non sarà che uno dei trattamenti della menopausa deve passare semplicemente da un cambiamento di percezione? Al momento della menopausa, la donna lascia dietro di sé il tempo della maternità, nel corso del quale ella ha potuto dare la vita. L’osservazione dei cicli e le mestruazioni sono terminate. Se la donna non ha potuto dare la vita, questo periodo può essere più difficile da attraversare. In ogni caso, la donna deve elaborare il lutto della propria maternità biologica, cosa che non sempre è facile; ciononostante, alcune donne vivono questa tappa come una liberazione. Per andare oltre Ogni donna sviluppa la propria visione e la propria comprensione della menopausa in funzione di molteplici elementi. Ecco alcune fonti che possono influenzarmi: la mia famiglia, con le sue abitudini di vita e i suoi valori; la mia percezione del mio stato di salute e di tutti i miei bisogni specifici; il mio contesto vitale; le mie coetanee, il mio entourage femminile e le condivisioni che facciamo; la norma sociale della performance e la pressione che essa suscita nelle donne; il movimento femminista, che promuove il trattamento medico oppure lo denuncia per tornare a un approccio più naturale; i differenti media e i loro messaggi, talvolta allarmanti, talvolta suadenti e rassicuranti; la narrazione medica che definisce la menopausa come una carenza ormonale da colmare e propone trattamenti per alleviarne i disturbi; l’industria farmaceutica, che opera attivamente per promuovere i propri prodotti. Si noti: queste fonti influenzeranno anche altri aspetti della mia vita di donna… In pratica Accogliendo la donna che sono – tanto se sono stata madre quanto se non lo sono stata – mi prendo il tempo necessario a voltare questa pagina. Se sono stata madre, che cosa mi ha apportato la maternità? Se non sono stata madre, quali altre fecondità ho avuto? Come posso elaborare il lutto della maternità fisica? Una volta in menopausa, che cosa resta dei cicli che la donna ha vissuto? Il ciclo le ha insegnato molto, le ha dato delle “regole”. Una volta in menopausa, tocca ormai alla donna vivere secondo le proprie regole: ella entra in un tempo di libertà e di fecondità, se saprà far uso della saggezza acquisita nel corso dei cicli vissuti. Si tratta ora di equilibrare la sua vita: c’è un tempo per tutto, come nel ciclo. Questa tappa naturale della vita di una donna è l’opportunità per lei di progredire verso un periodo nuovo della sua esistenza. Pur continuando a donarsi agli altri, ella può anche prendersi maggiormente cura di sé, sviluppare i propri talenti e dispiegare la propria personalità. Alcune donne cambiano mestiere, coltivano le proprie passioni. La menopausa è come una nuova partenza, la possibilità di una nuova crescita: crescita in serenità e in saggezza. La donna si orienta allora verso una fecondità differente. Non sarà questo il momento di lasciar nascere un’altra cosa? “Menopausa” può far rima con “nuova causa” : per la donna è l’occasione di riscoprirsi e di vivere in accordo con le sue aspirazioni, guidata dalla sua maturità nella femminilità. Questo periodo di rinnovamento offre pure l’occasione di adottare risolutamente delle buone abitudini alimentari e di igiene di vita, pegno di lunghi anni ricchi di promesse, della migliore salute possibile. 95 La menopausa invita dunque la donna a tornare alla sua essenza, a uno stato di apertura di cuore. Più una donna avrà vissuto in armonia coi suoi cicli durante il suo periodo fertile, più la sua menopausa sarà facile, perché la donna si sarà abituata ad “amministrare l’apertura”. Note Il testo francese gioca sulla rima fonetica (e non grafica) di “menopause” con “metamorphose”. Qui si è cercato di rendere l’idea come meglio si è potuto [ ]. 95 N.d.T. Cosa tenere a mente di questo capitolo? Durante questo periodo di transizione, la donna può dirigersi verso una nuova fecondità. La sua visione di questo periodo influenza il suo vissuto. Una buona igiene di vita è ancora più essenziale. Esistono diversi mezzi naturali per alleviare i sintomi della menopausa.