capitolo 1

Il nostro corpo,
un tesoro da scoprire

Prendere coscienza del nostro corpo

A seconda del nostro vissuto e della nostra educazione, abbiamo una certa percezione del nostro corpo. È per noi più o meno facile “abitarlo”, interagire col mondo esterno per suo tramite. Abitare pienamente il nostro corpo suppone l’apprendere a conoscerlo dal di dentro: comprendere il suo funzionamento intimo e sviluppare la nostra coscienza di quanto esperiamo – ecco due dei principali obiettivi di questo libro.

Il paradosso è che non è sempre piacevole sentire il proprio corpo e vivere con esso: lo bistrattiamo, gli chiediamo troppo… Il nostro corpo può anche soffrire di ferite legate al passato o di difficoltà di ordine psicologico… Lavorare su tutto ciò che collega il nostro corpo al nostro spirito può aiutarci ad amare la nostra persona tutta intera, a riceverla come un dono e un tesoro da offrire. Amare il proprio corpo suppone che lo si accetti così com’è, anche se non è conforme ai modelli dettati dalla società. Poco importano le nostre caratteristiche fisiche: quel che conta è che il nostro spirito e il nostro corpo, strettamente uniti, ci facciano avanzare verso la pace interiore e la gioia del dono.


Un primo mezzo, molto semplice, si offre a noi per prendere coscienza del nostro corpo: la respirazione. Spesso respiriamo in maniera superficiale, con la parte alta del petto. Facciamo così in particolare quando siamo stressati e il nostro diaframma è teso. Alcune persone prendono l’abitudine di respirare col ventre, ad esempio quando impostano la voce per cantare. Questa respirazione è soddisfacente per il corpo. Altre persone, ancora poco numerose, praticano la “respirazione completa”, la stessa dei neonati. I suoi benefici sono numerosi: essa permette una buona ossigenazione del corpo, aumenta la vitalità, migliora il sonno…