prima parte - vii

L'importanza del sonno condiviso
per i bambini nutriti con il biberon

Sebbene l’allattamento materno sia la scelta migliore, non tutte le madri decidono o sono in grado di allattare al seno. Tuttavia, a prescindere dal metodo di allattamento, tutti i neonati traggono beneficio psicologico ed emotivo dalla percezione, dalla consapevolezza e dalle reazioni prodotte dal contatto e della vicinanza dei genitori, i quali traggono a loro volta beneficio dalla vicinanza del loro piccino. Numerosi studi dimostrano che l’attaccamento e la sensibilità materna, oltre che il legame emotivo, si rafforzano se il bimbo viene abbracciato o portato con più frequenza. Il maggior contatto contribuisce a ridurre il rischio futuro di maltrattamenti e di abbandono nei casi di coppie madre-figlio a rischio, specie se in condizioni economiche disagiate.,1,2,3

Detto questo, il motivo per cui la sicurezza del sonno condiviso tra madri e figli nutriti con il biberon mi desta, in genere, maggior preoccupazione è il fatto che chi di noi ha studiato e messo a confronto gli schemi del sonno dei bambini allattati al seno e dei bambini nutriti artificialmente ha avuto modo di notare come, nel primo più che nel secondo caso, madri e figli tendano a dormire le une di fronte agli altri, le madri con le ginocchia raccolte sotto il corpo del piccolo, spesso su un fianco, il che pare essere ricollegabile sia alla posizione assunta per la poppata sia agli schemi comunicativi rilevabili in un contesto di allattamento al seno e di condivisione del letto.