seconda parte - ii

Se scegli di dormire con
tuo figlio...

Se è previsto che le madri che allattano al seno dormano accanto al loro bambino, non è previsto che i mobili e la biancheria da letto da loro scelti siano ad uso dei lattanti. Ciò non significa automaticamente che condividere il letto sia rischioso, tuttavia suggerisce la necessità di attenzioni extra per l’ottimizzazione della sicurezza del neonato.


Condividere il letto è una faccenda complessa. A differenza del lettino, specificatamente realizzato per un corpo di dimensioni ridotte, il lettone risulta meno stabile, socialmente e strutturalmente. Per certi versi questo è un bene: una madre può, come più spesso avviene, reagire immediatamente se il piccolo, nel letto, si sposta in una zona o in una posizione pericolose, se produce suoni strani, o non ne produce affatto. Con l’aumento dei casi di condivisione del letto in Paesi occidentali quali Gran Bretagna, Svezia, Australia e Stati Uniti, si registra un numero sproporzionatamente elevato di lattanti morti in letti per adulti. La stragrande maggioranza di queste morti viene imputata a un particolare fattore di rischio legato alla condivisione del letto, quale il fumo materno, il sonno in posizione prona, l’uso di droghe, la presenza di altri bambini, o dormire sopra cuscini o in letti che presentano falle in cui il bimbo rischia di cadere, restando, quindi, soffocato. Una consapevolezza collettiva e un approccio fattivo volti all’eliminazione dei fattori di rischio risultano essenziali, e la scelta di condividere il letto deve essere operata con scrupolo.


Se decidete di condividere il lettone in qualsiasi momento della notte, è fondamentale per la sicurezza di vostro figlio saper prevenire eventuali rischi. Ad esempio, quante probabilità ci sono che un fratello o un altro adulto entrino nel letto? In questi casi gli altri ospiti potrebbero non essere diligenti quanto te, né in grado di proteggere il piccolo durante il sonno. Oppure quante probabilità ci sono che uno degli animali di casa piombi sul letto, spostando coperte, cuscini o corpi, e mettendo inavvertitamente in pericolo il bambino? Riconoscendo tali rischi, potete ridurre le probabilità che vostro figlio si trovi in pericolo. Saprete eliminare i fattori di rischio (assicurando, ad esempio, gli animali domestici in un’altra stanza), oppure, nel caso in cui tali rischi risultino inevitabili nel lettone, ponendo il bimbo a dormire su una superficie separata.


Non sottolineerò mai abbastanza come gran parte dei piccoli americani morti in letti per adulti sia rimasta incastrata tra rete del materasso e testiera o pediera, tra materasso e parete, o tra materasso e comodino. Purtroppo, in un contesto di sonno condiviso, sono maggiori i rischi incontrati condividendo il letto che non dormendo su superfici separate. Questi fattori di rischio vanno identificati e riconosciuti dai genitori prima di decidere se e come condividere il letto con il figlio.


Se si intende fare del sonno condiviso nel lettone un’abitudine, e se vengono rimossi tutti gli eventuali fattori di rischio, a quel punto il letto degli adulti va posto in mezzo alla stanza, lontano da mobili e pareti. Il materasso dovrebbe essere privo di rete, rivestito di coperte semplici e leggere, lenzuola aderenti e guanciali rigidi. Nel caso in cui altri bambini si infilino nel letto durante la notte, sarebbe meglio condividere il sonno ponendo il neonato in una culla o in un lettino accanto al lettone.

Tenete presente che se avete fumato durante o dopo la gravidanza, e se vostro figlio non è allattato in modo esclusivo, la pratica più sicura per la vostra famiglia è la condivisione del sonno nella stessa stanza.