capitolo iii

Il bisogno di contatto
dei bambini va
soddisfatto

Pelle ed emozioni in contatto

Non è rispondendo alle loro richieste di affetto e contatto fisico che si viziano i bambini, ma piuttosto con la soddisfazione di ogni loro richiesta di oggetti come giocattoli, cibo spazzatura, televisione o giochi elettronici.

Margherita, mamma di Emanuele

Io vengo da una famiglia in cui non ci si è mai abbracciati. Mi sono sforzata, arrivata a
un’età matura, di non ripetere lo stesso errore.
E i risultati si vedono... si sentono...

Barbara, mamma di Riccardo e Irene

Se dovessi limitarmi a esporre un solo bisogno dei bambini, non avrei esitazione: senz’altro parlerei del bisogno di contatto fisico. Per tale ragione dedico a questo tema un capitolo intero: lo ritengo di centrale importanza come chiave di lettura per tutti gli altri bisogni primari dei bambini. Nella nostra società non si parla molto delle necessità affettive dei più piccoli; è più facile trovare prodotti industriali, manuali ed esperti che le sottovalutino e propongano metodi per controllarle o per reprimerle. Si ritiene normale considerare i bambini come “piccoli adulti da impostare” perché crescano ben educati e non diano fastidio. Sembra che abbiano soprattutto doveri e pochi diritti. Pare che i genitori abbiano l’obbligo di intervenire fin dal principio per indirizzarli verso l’indipendenza e l’autonomia attraverso lodi e punizioni. Sembra che “diventare grandi” significhi dominare le proprie emozioni piuttosto che imparare a conoscerle e a gestirle con l’aiuto degli adulti; ed è anche sottinteso che fra bambini e genitori debba aumentare la distanza fisica prima possibile, per guadagnare spazio e tempo sì da potersi svincolare reciprocamente. Nella nostra cultura, poi, è più accettato guardare e parlare con i bambini piuttosto che toccarli, coccolarli o tenerli in braccio per lungo tempo. C’è uno vero e proprio tabù riguardo al bisogno di contatto dei bambini.


González scrive: “La nostra società, per alcuni aspetti così comprensiva, lo è molto poco nei confronti delle madri e dei bambini. Questi tabù moderni potrebbero essere classificati in tre grandi gruppi:

  • Tabù relativi al pianto: è proibito preoccuparsi dei bambini che piangono, prenderli in braccio, dare loro ciò che chiedono.

  • Tabù relativi al sonno: è proibito addormentare i bambini tenendoli in braccio o allattandoli, cantare o cullarli perché si addormentino, dormire con loro.

  • Tabù relativi all’allattamento materno: è proibito allattare in qualsiasi momento o in qualsiasi luogo, o dare il latte a un bambino ‘troppo’ grande.