Scegliere di concentrarsi sulle soluzioni richiede piccoli adattamenti nell’atteggiamento e nelle competenze, ma
la differenza è enorme. Quando si è abituati a pensare in un certo modo, anche i piccoli cambiamenti possono sembrare difficili, ma una volta
raggiunto l’obiettivo, probabilmente vi chiederete: «Come ho fatto a non pensarci prima?». Allora vi sembrerà così semplice.
L’educazione tradizionale si basa sull’insegnare ai bambini cosa fare e cosa non fare solo perché “lo dice” qualcuno. La Disciplina Positiva si fonda invece sull’insegnare ai bambini cosa fare dopo averli invitati a riflettere sulla situazione e utilizza alcune linee guida di base, come il rispetto e la disponibilità, per trovare delle soluzioni. In questo modo i bambini non sono soggetti passivi (e spesso recalcitranti), ma partecipano attivamente al percorso. Quando ne capiscono il senso, compiono scelte comportamentali migliori, perché essere trattati con rispetto e trattare gli altri con rispetto fa sentire bene.
Concentrarsi sulle soluzioni permette ai bambini di imparare a rapportarsi con gli altri, e a fare propri strumenti che potranno usare per la sfida successiva. Certo, forse non riusciranno a trovare la soluzione giusta al primo colpo (neanche gli adulti ce la fanno sempre al primo tentativo), ma impareranno. La sfida per gli adulti è di abbandonare l’idea assurda che si impari meglio dopo aver sofferto. Insisto sull’argomento perché quest’idea è talmente radicata nella nostra cultura che ci sentiamo in dovere di ferire i bambini per insegnare loro la differenza tra giusto e sbagliato.
Concentrarsi sulle soluzioni crea, in famiglia come a scuola, un’atmosfera molto diversa rispetto a quando ci si concentra sulle punizioni e persino sulle conseguenze logiche. Cambieranno il vostro modo di pensare e il vostro comportamento, e anche quelli dei vostri figli. Molti genitori e insegnanti hanno riferito che, quando si concentrano sulle soluzioni, le lotte di potere si riducono notevolmente.
Quando ci si concentra sulle soluzioni bisogna chiedersi: Qual è il problema e qual è la soluzione? I bambini sono bravissimi a risolvere problemi e molto creativi nel trovare soluzioni utili, se gli adulti dedicano del tempo alla formazione e offrono la possibilità di usare le loro competenze.
Le Tre R e una U per Concentrarsi sulle Soluzioni assomigliano molto alle Quattro R delle Conseguenze Logiche presentate nel quinto capitolo. Le prime tre infatti sono identiche. Solo la U è diversa. A ogni modo, cambia completamente il centro d’attenzione, perché l’enfasi è posta sull’aiuto a imparare a risolvere il problema e non sul doverla pagare (con la punizione) per esso.