I bambini a volte sviluppano una percezione errata di sé perché si basano sul loro ordine di nascita per
stabilire la propria posizione all’interno della famiglia. Per capire questo meccanismo è utile conoscere le conseguenze dell’ordine di nascita; è un
altro modo per “mettersi nei panni del bambino” e averne una comprensione migliore.
I bambini si basano sulla loro interpretazione delle esperienze vissute per prendere decisioni e formare convinzioni su se stessi, sugli altri e sul loro mondo. Il loro comportamento è basato, a sua volta, su queste decisioni, e su ciò che credono di dover fare per rimanere a galla o emergere. È molto comune che un bambino si paragoni ai fratelli o sorelle e decida che, se uno di questi ha molto successo in un determinato ambito, la sua unica scelta di sopravvivenza sia una delle seguenti:
-
sviluppare competenze in un’area completamente diversa;
-
entrare in competizione con loro e dimostrarsi migliore;
-
diventare ribelle o vendicativo;
-
gettare la spugna perché convinti di non essere all’altezza.
Fare parte di una famiglia è come recitare in uno spettacolo. Ogni posizione nell’ordine di nascita è come una parte diversa, con caratteristiche distinte e separate. Quindi se un figlio ha già preso, a esempio, la parte del bravo bambino, i suoi fratelli potrebbero pensare di dover trovare altri ruoli da interpretare, come ad esempio quello del bambino ribelle, quello dello studioso, dello sportivo, del socievole, e così via. Potremmo chiederci: «Perché? Non ha senso. Perché i bambini non capiscono che più di uno può essere bravo in qualcosa?». In primo luogo, è importante notare che ci sono sempre eccezioni alla regola. A volte, tutti i bambini di una famiglia scelgono di eccellere nello stesso ambito, specialmente quando l’atmosfera familiare è di collaborazione invece che di competizione. Tuttavia, la maggior parte dei bambini crede di doversi distinguere per provare un senso di appartenenza e di rilevanza. Non serve cercare di trovare una logica. Bisogna semplicemente capire che i bambini, in genere, arrivano a tali conclusioni basandosi sul loro ordine di nascita.
Può sembrare più logico che i bambini abbiano tratti simili perché provengono dalla stessa famiglia, anziché per la condivisione dello stesso ordine di nascita. Tuttavia è vero l’opposto. I bambini della stessa famiglia sono spesso estremamente diversi, anche se condividono gli stessi genitori, la stessa casa e lo stesso quartiere. Certo, anche nella stessa famiglia ogni bambino sperimenta le dinamiche domestiche in modo diverso, ma il fattore che contribuisce maggiormente alle differenze tra fratelli è l’interpretazione personale che ognuno di loro dà all’ambiente in cui cresce. La maggior parte di queste interpretazioni si basa sul modo in cui i bambini si confrontano con i loro fratelli.
Come già visto nel secondo capitolo, i bambini sono bravi a percepire ma non a interpretare e questo è molto evidente nello studio dell’ordine di nascita. L’effettiva realtà di una situazione non è tanto importante quanto l’interpretazione che il bambino ne dà, e su cui basa il suo comportamento. Spesso i bambini che hanno lo stesso ordine di nascita hanno interpretazioni simili di sé e di come devono comportarsi per raggiungere un senso di appartenenza e di rilevanza. È per questo che le persone con lo stesso ordine di nascita hanno spesso caratteristiche e comportamenti simili.