Secondo Maggie Jackson, autrice del libro Distracted. The Erosion of Attention and The Coming Dark Age1, il modo in cui viviamo sta minando non solo la nostra capacità di attenzione, ma anche quella di creare rapporti di intimità. Siamo continuamente
connessi agli altri, ma le nostre sono “connessioni individualiste”. Connessioni superficiali che non hanno un grande peso nelle nostre vite. Le
relazioni sono sempre più virtuali e il confronto “faccia a faccia” è ormai diventato opzionale.
Ma anche la solitudine ha i suoi vantaggi e il non saper stare soli è uno dei grandi mali del nostro tempo. Per chi ha dei bambini piccoli la solitu-dine può diventare, al contrario, un miraggio apparentemente inarrivabile.
Imparare a stare soli (o meglio, a stare con se stessi) o ritagliarsi un po’ di tempo per farlo è indispensabile al nostro equilibrio psichico.
Secondo Thomas Mann la solitudine fa maturare la creatività, l’arte, la poesia. Molti grandi artisti e intellettuali sono stati dei solitari. La solitudine favorisce la concentrazione e l’introspezione.