I nostri bambini imparano fin da piccoli a utilizzare tablet e computer. Secondo l’OMS questi dovrebbero essere
assolutamente evitati nei primi due anni di vita e utilizzati con estrema parsimonia in quelli successivi. Anche in seguito, sarà bene fare in modo
che questi strumenti non sostituiscano la lettura approfondita e la scrittura a mano. Sui loro schermi sono infatti presenti mille stimoli che, come
sirene, attirano la nostra attenzione in direzioni diverse, impedendoci di concentrarci su un solo contenuto. Se questa dovesse diventare la nostra
principale modalità di lettura (come probabilmente sta già accadendo), gli effetti a medio e lungo termine sulla nostra mente sarebbero prevedibili:
la nostra capacità di concentrazione continuerebbe a diminuire. Sono già numerosi i casi di ADT, ovvero Attention Deficit Trait. Contrariamente
all’ADD (Attention Deficit Disorder, Disturbo da Deficit dell’Attenzione) e all’ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, Disturbo da Deficit di
Attenzione/Iperattività), che sembrano avere cause genetiche, l’ADT ha cause ambientali, il che significa che è provocato dal nostro modo di
vivere.
Alcuni studi condotti da Microsoft dimostrano che la soglia media di attenzione è scesa negli ultimi anni da 12 a 8 secondi: siamo stati superati dal pesce rosso, che è in grado di restare concentrato per 9 secondi. La causa di questo declino sarebbe da imputare al nostro nuovo modo di vivere, in cui siamo costantemente interrotti da stimoli, notifiche, notizie imperdibili, novità che dobbiamo scoprire immediatamente o saranno già vecchie tra qualche ora.
Immaginate la vostra mente come un giocoliere in grado di gestire tranquillamente tre palline allo stesso tempo. Oggi si ritrova a doverne far giocolare dieci contemporaneamente. Magari per qualche secondo ci riesce anche. Poi finiscono tutte a terra e, immancabilmente, ci sentiamo degli incapaci. Se questo accade ogni giorno iniziamo a dubitare delle nostre capacità, diventiamo facilmente irritabili e ci passa completamente la voglia di farlo.