- Secondo un documento dell’OMS pubblicato nel maggio 2012 ogni anno nel mondo nascono 15 milioni di bambini prematuri, con un rapporto di oltre 1 nascita pretermine ogni 10.
- In diverse culture contadine, come per esempio quella piemontese, i bambini nati di sette mesi erano considerati dotati di poteri particolari, in grado di vedere e sentire ciò che è precluso agli altri, di mettersi in contatto col mondo dell’aldilà e di assolvere quindi funzioni di guaritori.
- All’ospedale Insel di Berna i prematuri ascoltano musica. In genere si tratta di ninne nanne cantate dai genitori e registrate su nastri. In altri casi si utilizzano suoni intrauterini come il battito cardiaco materno o brani di musica amati da mamma e papà. I risultati sono sorprendenti: i piccoli pretermine crescono meglio e più in fretta rispetto ai loro coetanei. Mentre ascoltano il suono di nastri registrati la loro frequenza cardiaca si abbassa, segno inequivocabile di rilassamento. L’effetto della musica sui neonati pretermine è stato studiato dal primario Mathias Nelle, il quale si è accorto che l’ascolto musicale fa salire il tasso di emoglobina nel sangue, il che significa che migliora l’ossigenazione del neonato e quindi anche il suo sviluppo fisico e cerebrale, nonché quello sensoriale. Nel reparto di neonatologia dell’ospedale bernese si cerca di dare ai neonati pretermine tutto ciò che hanno conosciuto nel ventre materno: luce soffusa, suoni attutiti e movimenti dolci e delicati. I piccoli rispondono con una tranquillità inusuale in questo tipo di reparti ospedalieri.
- A Trento, all’Ospedale Santa Chiara, tre quarti dei neonati prematuri di peso inferiore ai 1500 gr. vengono dimessi con latte materno e spesso lo assumono dal seno.
- Il Trentino occupa i primi posti nella graduatoria mondiale dei Paesi con i più bassi dati di mortalità nel primo anno di vita.
- Gli studenti del Rhode Island School of Design al Center for Integration of Medicine and Innovation Technology hanno contribuito a creare una incubatrice economica così efficace da meritare la menzione sul “Time” come una delle migliori 50 invenzioni del 2010. Il prototipo è stato progettato con parti di auto usate. Tale modello di incubatrice comporta quindi una facile manutenzione che può essere effettuata anche nelle regioni del mondo dove c’è più bisogno di questa tecnologia, ma meno possibilità di ripararla in caso di guasto, per mancanza di pezzi di ricambio.
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La Cambridge Company ha creato anche, utilizzando il design in 3D, un prototipo di unità per la fototerapia (Progetto Firefly), molto più compatto
ed economico di quello presente sul mercato e che consente di tenere il bambino vicino alla mamma in camera. Questa tecnologia si rivela preziosa
per paesi come l’India in cui la fototerapia tradizionale sarebbe troppo costosa per i genitori dei neonati con ittero.
Appendice