quinta parte - capitolo xvi

Farmaci che generano calma e connessione

Certi farmaci moderni hanno un effetto benefico perché, molto probabilmente, stimolano il sistema di calma e connessione in modo indiretto, favorendo la produzione di ossitocina.


Come discusso nel capitolo 5, l’ossitocina interagisce con diversi sistemi di neurotrasmissione. La serotonina, la dopamina e la noradrenalina, alcune tra le importanti sostanze trasmettitrici del cervello, regolano diversi funzioni corporee, influenzano anche in un modo o nell’altro il rilascio di ossitocina e questa, a sua volta, probabilmente ne modula il rilascio e l’attività.

Ansiolitici, antidepressivi e antipsicotici

Alcuni dei farmaci usati nel trattamento di ansia e depressione influenzano il sistema della serotonina. Tra di essi vi sono le sostanze che attivano alcuni recettori per la serotonina (i cosiddetti 5HT-1a) e gli inibitori selettivi del riassorbimento di serotonina (SSRI, Selective Serotonin Reuptake Inhibitors), attualmente così popolari e diffusi. Il preparato di questo tipo più conosciuto e prescritto negli Stati Uniti è il Prozac. Dato che certe forme di ansia e depressione sono associate a un basso livello di serotonina, si crede che farmaci come il Prozac agiscano aumentandone il livello.


Anche chi non manifesta questi sintomi diventa più socievole se assume un farmaco SSRI. Esperimenti sui topi indicano che un livello elevato di serotonina provoca il rilascio di ossitocina. Considerato che i farmaci SSRI aumentano il livello di serotonina, è facile dedurne che alcuni dei loro effetti potrebbero essere dovuti all’attivazione del sistema di ossitocina. Anche altre ricerche avvallano questa conclusione. In uno studio su persone con disturbi di tipo compulsivo-ossessivo, si è visto che dopo assunzione del farmaco il livello di ossitocina aumenta se c’è un miglioramento del quadro clinico, ma non se il trattamento non dà giovamento.


Sono stati concepiti esperimenti su animali, in cui si crea artificialmente una situazione simile alla depressione nell’essere umano, e l’ossitocina si è rivelata efficace per trattare tale “depressione” nei topi. Finora non è stata ancora provata l’ossitocina come farmaco utile per tale indicazione, ma sappiamo che nelle persone depresse il livello di ossitocina è estremamente basso.


Per fortuna esistono gli antidepressivi, che permettono in molti casi di condurre una vita normale, senza una disabilità permanente. Ma tutti i farmaci hanno effetti collaterali e, nel caso degli SSRI, essi sono gravi per la salute.


Dovremmo quindi concluderne che l’ossitocina potrebbe rivelarsi un farmaco di scelta per ansia e depressione? I risultati sperimentali lo confermano. Come già ho descritto, i topi trattati con ossitocina diventano più socievoli e meno paurosi. Le donne hanno un livello elevato di ossitocina nel sangue durante tutto il periodo in cui allattano, e sono più serene e aperte verso l’ambiente circostante rispetto a quelle che non allattano. Spesso è stata osservata una diminuzione dei sintomi durante l’allattamento nelle donne che, prima di restare incinte, soffrivano di ansia o disturbi ossessivocompulsivi, e non c’è altra spiegazione se non una maggior liberazione di ossitocina. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che alcune, a causa della situazione psicofisiologica individuale o delle circostanze contingenti, durante l’allattamento diventano ansiose e depresse.


Come sappiamo, la riduzione del nervosismo e l’aumento della socialità vanno di pari passo con livelli elevati di ossitocina. Di conseguenza, sarebbe opportuno studiare più a fondo i possibili benefici di un utilizzo più ampio dell’ossitocina come farmaco.