prima parte - Il sistema di calma e connessione

capitolo i

L'ossitocina

Nel 1906 il ricercatore inglese Sir Henry Dale scoprì nell’ipofisi, o ghiandola pituitaria, una sostanza in grado di accelerare il processo del parto. La chiamò ossitocina, dai termini greci che significano “veloce” e “travaglio del parto”. Più tardi scoprì che stimolava anche la fuoriuscita del latte dal seno. Ora sembra che l’ossitocina svolga un ruolo fisiologico ben più ampio di quello che le è stato riconosciuto in passato, dato che in molte circostanze ha la capacità di produrre effetti associati a uno stato di calma e connessione.


Quando ho iniziato lo studio che descrivo in questo libro, avevo già sperimentato di persona il cambiamento sistematico di comportamento e di elaborazione mentale che si osserva durante la gravidanza, il parto e l’allattamento. Spulciando la letteratura scientifica sull’ossitocina ho trovato una spiegazione per questo fenomeno. Nel materiale preso in esame si faceva anche riferimento a esperimenti su animali che dimostravano come l’ossitocina favorisca in molti modi l’interazione tra madre e cucciolo e la creazione di un legame tra loro (il bonding). Mi sono chiesta se l’ossitocina potesse influenzare anche l’essere umano allo stesso modo, così come in altri modi non ancora emersi, da un punto di vista sia fisico che psicologico.


Incuriosita, mi misi a leggere tutto quello che riuscivo a trovare sull’ossitocina. Così venni a sapere che non è solo un ormone, che circola nel flusso sanguigno e influenza determinate funzioni, ma pure un neurotrasmettitore, che si ritrova anche nel cervello e agisce all’interno di un’ampia rete nervosa connessa a svariate aree cerebrali. In tal modo quindi scoprii che l’ossitocina è in grado di influenzare parecchie funzioni corporee vitali. Lo stesso sistema nervoso che genera la risposta di attacco o fuga, a volte innesca un meccanismo diametralmente opposto quando è coinvolta l’ossitocina.