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La pratica antica del portare

Ad oggi, due terzi dell’umanità, da nord a sud, porta ancora i propri bambini. In Groenlandia e in Siberia, in Alaska, in Africa, in Centro e Sud America, in Asia e in Australia portare è una pratica diffusa, anche se viene praticata, come vedremo di seguito, in molti modi diversi. Esclusi da questo quadro si trovano soltanto il continente europeo e gli USA.


Nell’intento di scattare una fotografia della realtà portata nel mondo, ci si può chiedere se sia una pratica sviluppatasi per semplice necessità e adattamento ambientale. Come si porta tradizionalmente? Che significato attribuiscono i diversi popoli al portare?


E nell’Occidente? Se oggi non si portano più i bambini, forse una volta si portavano? Quali sono le alternative e che significato hanno?


Sulla base del materiale antropologico, etnologico e storico a disposizione, indubbiamente in molte parti del mondo si portano i bambini per semplice necessità. In assenza di strade e nelle zone impervie della terra portare non è una scelta ma l’unico modo (mezzo) di trasporto praticabile e sicuro e quindi una necessità senza alternative finché i bambini non si muovono autonomamente.


Ma osservando le pratiche di maternage nel mondo si nota anche che laddove si è creata una cultura del portare, questa è parte integrante e naturale dei modi di cura nei confronti dei bambini, supportata da valori socioculturali. In questo senso significa che portare è una pratica adatta “a crescere” i bambini e non semplicemente una modalità di trasporto per mancanza di alternative più comode.


Poiché il materiale etnologico è vastissimo e non può essere trattato in modo esaustivo e completo in questo capitolo, perché oltrepasserebbe i limiti ma anche gli obiettivi preposti di questo libro, vi propongo di seguito un’idea della realtà del portare nel mondo e in Europa ieri e oggi, differenziandola nel doppio significato:

a) portare per trasportare e

b) portare come modalità nel modello di cura del bambino piccolo.


Anche se in molti casi si tratta di una differenziazione teorica, perché nel Sud del mondo, dove esistono ampie realtà di cultura del portare, gli aspetti si intersecano e si completano a vicenda, la considero necessaria per una buona fotografia del portare in Occidente.