capitolo iv
Da sei mesi a due anni e oltre,
in pratica
1 - ALLATTAMENTO E PAPPE
Mamma io mangio tanta pappa e prendo anche tanta tetta, perché voglio diventare grande così…
Leonardo, 30 mesi
Ancora oggi sono diffusi pregiudizi infondati sull’allattamento e sull’introduzione di cibi complementari; ad esempio si pensa che se non si limita al bambino l’accesso al seno, non mangerà i cibi “veri”, preferendo il latte della mamma, e che quest’ultimo a un certo punto non sia più nutriente, ovvero che perda di sostanza con il passare dei mesi. Questo è falso, e tali credenze derivano forse dal fatto che fino a poco tempo fa si proponevano cibi solidi troppo presto, e in alternativa al latte materno invece che in aggiunta, come si dovrebbe fare.
Coerentemente con l’esperienza e le evidenze scientifiche, quando il bambino inizia a mostrare interesse per cibi solidi (di solito intorno a sei mesi) per qualche mese l’assaggiare cibi diversi dal latte sarà soprattutto un gioco. Ci vorrà un po’ di tempo prima che i cibi solidi possano sostituire il latte materno nel suo ruolo di cibo e bevanda, e questo passaggio graduale potrà avvenire senza forzature, in modo spontaneo, solo se si continua ad allattare esattamente come prima, mentre si offrono in più cibi solidi. Per la maggior parte dei bambini, il latte materno continua a essere l’alimento e bevanda principale per tutto il primo anno di vita, e può continuare anche dopo a costituire una parte importante della dieta. È sano e nutriente, dissetante e contiene calorie, vitamine e proteine di qualità.
Ho iniziato ad allattare Alice subito dopo la sua nascita, quando l’ho presa fra le braccia. Da allora, ha ricevuto solo il mio latte fino a circa sei mesi, quando ha iniziato a fare i primi assaggi dai nostri piatti. Da quel momento, ho iniziato a proporle qualche pappa preparata apposta per lei con i cereali e la verdura, oppure frutta cotta passata, ma non è mai apparsa interessata più di tanto, mentre ha continuato a prelevare bocconcini con le dita dal mio piatto e da quello di mio marito. Questo è proseguito fino a quando aveva circa un anno, poi ha iniziato a fare dei veri pasti. Durante tutto questo periodo, ho sempre allattato a richiesta e la bambina poppava abbastanza spesso nella giornata e di notte.
Silvia, mamma di Alice di 3 anni e mezzo e di Giacomo di 11 mesi
Questa modalità favorisce una maggiore autonomia del bambino, che potrà affrontare la tappa della diversificazione della dieta con tranquillità e imparando naturalmente ad auto-regolarsi e a fidarsi dei messaggi del proprio corpo.
È normale, come in altri aspetti della crescita, che il passaggio da una alimentazione interamente lattea a una in prevalenza a base di cibi solidi avvenga per piccoli passi avanti, soste e anche alcuni “ripensamenti”, ovvero può accadere che un bambino di 8-9 mesi, ma anche di 1-2 anni, possa volere all’improvviso pochissimo cibo e aumentare invece la richiesta di latte materno. I bambini che vengono allattati a richiesta durante la fase dell’introduzione dei cibi solidi, anche se al principio effettivamente potrebbero “mangiare di meno”, alla lunga possono diventare più intraprendenti nell’assaggiare cibi nuovi, autonomi nel mangiare da soli, e soprattutto vivranno senza ansia il percorso di diversificazione della dieta. Non sono forse questi gli obiettivi importanti da raggiungere, specialmente alla luce dei sempre più diffusi e gravi problemi legati a disordini alimentari, presenti già fin dall’infanzia?